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 2013  novembre 15 Venerdì calendario

“IRRITANTE MA GENTILE” L’ALTRO VOLTO DI CARLO PRINCIPE PENSIONATO


Impossibile, irritante, spossante»: parola di Camilla, sua seconda moglie (e prima donna — si dice — con cui fece l’amore, in una stalla, dopo una galoppata insieme, da ragazzo). Carlo d’Inghilterra ha compiuto ieri 65 anni, diventando ufficialmente un pensionato: a fine novembre comincerà a riscuotere la pensione (110 sterline al mese, circa 130 euro, che intende devolvere interamente in beneficenza) per la sua lunga carriera militare. Ha celebrato il compleanno tra una visita in India e una in Sri Lanka, dove presiede il summit annuale del Commonwealth, l’associazione delle ex-colonie britanniche (un quarto dell’umanità), prima volta che sostituisce la regina Elisabetta all’evento. E fra una torta con le candeline, una danza in costume, una preghiera con un guru, la sua consorte lo ha festeggiato concedendo un’intervista carica di affetto, ironia e candore. «Carlo è uno stakanovista», racconta al Daily Telegraph la duchessa di Cornovaglia (questo il suo titolo ufficiale), «lavorare, lavorare, lavorare, non si ferma mai. Caro, non pensi che potremmo prendere un po’ di tempo per noi stessi, gli dico talvolta, ma lui ha sempre qualcosa da finire. Non è il tipo che si rilassa».
È il paradosso di un uomo che ha raggiunto l’età in cui ci si ritira dall’attività, ma non ha ancora cominciato a fare il mestiere a cui si prepara da quando è nato. Né è chiaro quando comincerà a farlo: a 87 anni sua madre appare in piena salute e la nonna materna morì a 101 anni restando in forma fino all’ultimo giorno. Sarà anche per questo che Carlo si tiene tanto occupato, come dice Camilla. Occupato con cosa, si chiederanno i maliziosi, ricordando che secondo un’indiscrezione si faceva perfino spalmare il dentifricio da un valletto sullo spazzolino. Ebbene, non con il polo o i cocktail party: piuttosto con iniziative benefiche che in 40 anni hanno raccolto miliardi di sterline per cause umanitarie, 140 milioni di sterline solo nel 2012; con la sua fattoria ad agricoltura biologica, una delle sue passioni; e con altre passioni, quali la difesa dell’ambiente, l’urbanistica a misura d’uomo, la lotta alla povertà globale. Un sovrano britannico non dovrebbe avere idee politiche, o perlomeno non farle conoscere: ma Carlo non solo le ha, le esplicita. Il suo biografo Jonathan Dimbley, in un articolo sul Guardian (non certo un quotidiano filomonarchico), prevede che cambierà la monarchia, quando salirà al trono, «con una quieta rivoluzione costituzionale».
In patria e forse ancora di più all’estero, il principe è vittima di un diffuso stereotipo che lo dipinge come eccentrico, snob, antipatico — e secondo molti è addirittura il responsabile della morte della principessa Diana, la sua prima moglie, sebbene tre inchieste abbiano dimostrato che Lady D perse la vita in un tragico incidente. In realtà, sostiene il biografo, Carlo è spiritoso, gentile, sensibile e praticamente di sinistra, perlomeno per i canoni della casa reale: come attesterebbe quel che disse su Berlusconi a chi scrive queste righe, durante un incontro qualche anno fa a Buckingham Palace. Non smania per diventare re, afferma chi lo conosce bene, ma non teme nemmeno di diventare «prigioniero» del ruolo, come ha scritto il settimanale americano Time in una recente storia di copertina, subito smentita da Buckingham Palace. Il principe pensionato aspetta tranquillo il suo momento. E forse, quando verrà, lo scopriremo diverso dallo stereotipo.