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 2013  novembre 14 Giovedì calendario

L’ARTE SI INGINOCCHIA AI NUOVI MILIARDARI


Arabi, russi, cinesi, brasiliani: il volto del nuovo compratore alle super aste di Christie’s e Sotheby’s riflette sfacciatamente la geografia della ricchezza globale. L’era del mercato ha finalmente risolto il rompicapo romantico dell’impossibilità di dire l’indicibile: la misura, assai pragmatica, dello stupore artistico è il denaro. I prezzi astronomici battuti all’asta fomentano la meraviglia popolare più delle opere stesse.
E’ sparito il collezionista europeo, raffinato conoscitore, che guardava con malcelato senso di superiorità gli americani più ricchi (che invece ci sono ancora), per lasciare il posto a personaggi poco noti con alle spalle formidabili patrimoni, costruiti in una sola generazione attraverso i turbolenti cambiamenti avvenuti in quelle che fino ieri erano aree periferiche del mondo. Proprio come il cinese che ha comprato il trittico di Francis Bacon a New York per oltre 142 milioni di dollari.
«L’élite dei compratori internazionali - dice da New York Mariolina Bassetti, direttore internazionale del dipartimento Post-War e Contemporary di Christie’s - adesso punta esclusivamente ai capolavori ed è disposta a pagare qualunque prezzo. E’ notevole che quando l’asta per il Bacon era a 120 milioni dollari ci fossero ancora tre mani alzate».
Difficile scrutare l’anima del nuovo collezionista che viene dalla Russia, dal Golfo, dal Kazakhstan, dalla Cina, ma è certo che per lui ideale artistico e ideale economico, l’arte come bene di rifugio, si fondono a favore di quest’ultimo. Apparentemente, il nuovo Creso globale è più attratto dall’arte contemporanea, con una tendenza a cercare le proprie radici. Un trend esemplificato dall’ossessione cinese per comprare tutte le cineserie del ‘700 e dell’800 europei, specialmente gli orologi. Oppure le ceramiche tradizionali, come il vaso dell’‘800 venduto da Bonhams la scorsa settimana a Londra per oltre 3 milioni di sterline.
Con l’arrivo di questo tipo di cliente tutto è cambiato nel mondo delle aste. Per accontentare chi cerca solo il top (come direbbe Crozza-Briatore) gli allestimenti sono sempre più curati e spettacolarizzati, in un’inarrestabile spirale di prezzi. La sera della vendita del Bacon Christie’s ha incassato 691 milioni di dollari. Una settimana prima, sempre a New York, Sotheby’s aveva realizzato, in un’asta di opere di impressionisti e moderni, 290 milioni.