Fulmini 15/11/2013, 15 novembre 2013
FOGLIE
«Dopo ogni partita su Twitter scrivo “Non è successo niente”. Bisogna rimanere con i piedi per terra, perché adesso arriva il difficile. Come diceva mio nonno, le foglie più alte prendono un sacco di vento. La vera sorpresa è Garcia, ci ha dato la spina dorsale» (l’attore Vinicio Marchioni, diventato famoso come “il Freddo” di Romanzo criminale, grande tifoso della Roma).
MARADONA «Non c’è un Maradona nel mio Napoli. Lui era molto al di sopra degli altri. Noi, invece, vogliamo giocatori che possano essere funzionali e decisivi per il gruppo. Il mio Napoli si basa sul collettivo» (Rafa Benitez).
SUPERUOMO «Credetemi, ho sposato un superuomo. Lui è Peter Pan. La sua forza è la leggerezza con cui affronta l’esistenza. La capacità di mettere insieme il massimo dell’impegno con quel distacco che ti permette di guardare la vita in faccia e di prenderla così come ti viene incontro, istante per istante» (Rachele, la moglie di Vincenzo Nibali, che ieri ha compiuto 28 anni).
MOSER «Nibali è il corridore più completo che c’è in questo momento. Un corridore di grande spettacolo: non ha paura, attacca, l’abbiamo visto anche all’ultima Vuelta, non si arrende mai. E questa è una garanzia per la corsa, per lo spettacolo, per il tifoso. Mi ricorda molto Moser per il suo modo di attaccare, per il suo coraggio. E io lo conoscevo bene Francesco... Come Moser, Nibali attacca anche quando non te lo aspetti» (l’ex ciclista Bernard Hinault, nato lo stesso giorno di Nibali, il 14 novembre, ma trent’anni prima).
RAGIONE «Conosco un po’ la gloriosa storia della Virtus, ma il mister Bechi è la ragione principale, se non l’unica, che mi ha portato qui. Mi sono molto divertito con lui in Ucraina dove siamo arrivati in finale. E ora spero che avremo un’altra stagione davvero speciale insieme» (la guardia americana della Virtus Bologna Matt Walsh).
STOP «È dura quando sei fermo per infortunio e vedi i tuoi compagni in campo. È una delle sensazioni peggiori che possano esserci. L’unica cosa che si può fare è parlare con i compagni e cercare di ascoltare il coach. Bisogna essere pazienti e positivi. Stop» (Danilo Gasllinari, in attesa di tornare a giocare con i Denver Nuggets dopo la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro lo scorso aprile).