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 2013  novembre 14 Giovedì calendario

GLI SPRECHI DELL’ANTIRAZZISMO: LE SPESE PAZZE DI KYENGE

& C. –

In Italia tutto finisce in un convegno. Abbiamo l’aller­gia per l’or­dinaria ammini­strazione e anche le riforme più blande si inceppano. Ma quan­do si tratta di chiacchiere, non ci tiriamo mai indietro e affron­tiamo con disinvoltura proble­mi planetari. Generosi di anali­si e iniziative, a patto che il tutto avvenga nel corso di meeting, workshop e seminari interna­zionali, erogando soldi pubbli­ci ad associazioni di varia natu­ra. Abitudine dura a morire an­che in questi tempi di crisi eco­nomica e di servizi essenziali compromessi dai tagli alla spe­sa pubblica.
Un saggio di questa vocazio­ne sono le spe­se del dipartimen­to alle Pari opportunità sostenu­te negli ultimi due governi, quel­lo Monti (interim del ministro del Lavoro Elsa Fornero) e in quello Letta (guidato prima da Josefa Idem e ora dal vicemini­stro Maria Cecilia Guerra, en­trambe Pd) e del suo Ufficio na­zionale antidiscriminazioni razziali.
Non c’è dimensione dell’in­tolleranza e della discrimina­zione che non sia stata scanda­gliata dall’organismo alle diret­te di pendenze della Presiden­za del Consiglio. Dai contratti del dipartimento emerge, ad esempio, una grande attenzio­ne all’integrazione dei noma­di. Per citare un caso abbastan­za recente, dall’ufficio antidi­scrimi­nazioni è stato dato un in­carico formale all’Eurostars Ro­ma Aeterna Hotel di Roma (quartiere Pigneto, teatro di un tentativo di recupero urbano che sta naufragando per proble­mi di ordine pubblico) di orga­nizzare il meeting internaziona­le Cahrom, in collaborazione con il Consiglio d’Europa,dedi­cato all’inclusione sociale del popolo Rom. Un contratto che vale più di 40mila euro. Inter­vento di apertura, del ministro per l’Integrazione Cecile Kyen­ge. «Ospitare per la prima volta in italia una conferenza di così alto livello sulla tematica dei di­ritti umani dei Roma è il segna­le di una rinnovata attenzione del governo italiano ad un pro­blema tanto scottante », ha spie­gato il ministro aprendo il con­vegno.
Normale contratto con un pri­vato per un servizio. Ma i desti­natari delle fatture anti razzi­smo sono soprattutto le associa­zioni. Come quella di «promo­zione sociale Romà Onlus» che è stata incaricata di realizzare, per 9,900 euro, il progetto «Dik I Na Bistar!», tradotto «Guarda e non dimenticare, Roma (sempre nel senso di Rom, ndr) genocide Re­membrance initiati­ve ». In pratica, sono stati man­dati 40 giovani, «rom e non rom», a rap­presentare l’Italia a una conferenza inter­nazionale sul tema che si è tenu­ta in Polonia.
Ma il razzismo è un tema più generale e così il dipartimento ha accettato la proposta avanza­ta nel giugno scorso dall’asso­ciazione «Prendiamo la paro­la »: realizzare un laboratorio di formazione antirazzista con do­centi universitari. Obiettivo: «il raggiungimento di una maggio­re conoscenza delle ideologie razziste e (sic) a fornire stru­menti di riconoscimento e de­strutturazione degli stereoti­pi ». Costo della destrutturazio­ne, 17.820 euro.
Accettato, anche il preventi­vo dell’associazione Carta Gio­vani che ha proposto iniziative di «sensibilizzazione rivolte al target giovanile» in occasione della settimana antirazzismo. In pratica, «un laboratorio di pittura espressivo-tematica, “coloriamo il mondo contro il razzismo” rivolto a bambini e adolescenti» e un «laboratorio di disegno e scrittura, “la mia idea di razzismo”». Il tutto per 9.850,50 euro. Le cifre sulla so­glia dei 10 mila ricorrono spes­so nei contratti. All’associazio­ne Sos Razzismo Italia sono in­vece andati 7.920 euro per la re­alizzazione, nell’ambito del Meeting Internazionale anti­razzista, di un «workshop di ap­profondim­ento in tema di poli­tiche di accoglienza dei migran­ti e di integrazione».
Tutto in Italia passa per i cor­pi intermedi. Sindacati, asso­ciazioni, corporazioni. E così anche l’omofobia diventa l’oc­casione per dispensare soldi pubblici ad associazioni priva­te. È il caso del Movimento ita­li­ano transessuali al quale è sta­to dato l’incarico di «organizza­re due seminari nell’ambito del­la quarta edizione del festival del cinema transessuale “Diver­genti”, dedicato alla narrazio­ne e rappresentazione del­l’esperienza transessuale e transgender». Costo, 5.940 eu­ro. Traccia di spese minori, sem­pre in tema. Per tre coffee break durante il Seminario sulla valu­tazione delle domande di asilo dei richiedenti d’asilo Lgbt (acronimo di Lesbiche, Gay, Bi­sessuali e Transgender). Spesa poco più di 1.500 euro. Poi mil­le euro per il trasporto di settan­ta colli e quattro libri relativi al volume «Strategia nazionale Lgbt».