Andrea Montanari, Milano Finanza 14/11/2013, 14 novembre 2013
VIA SOLFERINO VALE (SOLO) 30 MLN
Vale solo 30 milioni l’immobile di pregio, e vincolato dalle Belle Arti, di via Solferino, sede del Corriere della Sera, la cui vendita ha scatenato le dure reazioni di giornalisti e sindacati con tanto di petizione e presidio. Un quarto del prezzo pagato dal fondo Blackstone, 120 milioni, per rilevare tutti gli immobili del gruppo editoriale in centro a Milano.
Edifici subito riaffittati, a condizioni d’occupazione differenti, alla società guidata dall’ad Pietro Scott Jovane per un canone annuo di 10,3 milioni. Valore molto alto, secondo gli analisti, se paragonato al prezzo di vendita. Le redazioni (quindi anche la Gazzetta dello Sport) non si sposteranno da Brera, e neppure i poligrafici e la Fondazione CorSera. Ma se il contratto d’affitto per i palazzi di via Solferino e via Balzan avrà una durata iniziale di 9 anni (rinnovabile per altri 6 anni), quello per via San Marco sarà solo di sei anni, «con la facoltà di recesso a favore di Rcs alla fine del secondo anno». Per cui, con ogni probabilità, l’immobile valorizzato di più da Blackstone (66 milioni) finirà sul mercato, anche perché la destinazione d’uso (uffici) lo rende più facilmente collocabile.
Ieri, prima dell’ok definitivo alla transazione, su cui il gruppo di via Rizzoli è stato assistito da Reag, il cda ha anche approvato i conti al 30 settembre, chiusi con ricavi per 965,4 milioni (-13,8%) per la flessione (-21,1%) di pubblicità e ricavi editoriali (-10,5%), mitigati solo in parte dell’incremento dei proventi del digitale (103,3 milioni, +4,2%), di fatto il 10% del giro d’affari. L’ebitda prima degli oneri non ricorrenti è stato negativo per 21,3 milioni (a fronte di un saldo positivo di 12,6 milioni di un anno fa), mentre al netto degli oneri è passato da -30,4 a -12,16 milioni. Per l’assenza di svalutazioni (nel 2012 di 307 milioni) l’ebit è in decisa controtendenza: da -400,8 a -178,3 milioni. Notevole la perdita di periodo, 175,3 milioni, anche se di fatto dimezzata rispetto al dato di un anno fa (-380,5 milioni). A pesare sono anche gli interventi di ristrutturazione: basti pensare che la Periodici tra vendite, chiusure e sospensioni di pubblicazioni, ha un ebitda negativo per 41,9 milioni. I quotidiani in Italia e Spagna soffrono - l’ebitda è -22,5 milioni per entrambi business - anche se escludendo gli oneri straordinari CorSera e Gazzetta hanno un mol positivo per 20,5 milioni. Per il 2013 i vertici di Rcs non si attendono un cambio di scenario, viste anche le stime negative della pubblicità: -10,6% per l’Italia e -10,4% per la Spagna. «Si conferma, anche per effetto degli oneri relativi alla ristrutturazione in corso, un risultato netto significativamente negativo, ma non sostanzialmente difforme da quanto previsto nel piano». Perciò i ricavi saranno in calo del 12%». Per risalire la china, è possibile che il gruppo ceda altri asset. Ma se per Unidad Editorial «purtroppo non ci sono offerte» e «non è nel perimetro degli asset in vendita», come ha dichiarato l’ad Jovane, il focus sarà sulle dismissioni della quota in Finelco (Rmc, R105 e Virgin) o, all’interno del perimetro della Libri, della divisione Educational. Anche se l’azienda non vorrebbe privarsi della leadership di mercato nella scolastica. Ma a questo punto tocca vendere i gioielli di famiglia.