Gaia Piccardi, Corriere della Sera 14/11/2013, 14 novembre 2013
DAL BRASILE A LOSANNA: LA PIPÌ PRENDE L’AEREO
La pipì di Leo Messi, durante il Mondiale di calcio brasiliano, verrà raccolta, sigillata, caricata su un volo intercontinentale (in economy), shakerata attraverso un Oceano e quattro fusi orari e infine esaminata a 9 mila chilometri di distanza: la Fifa annuncia di aver scelto Losanna, in Svizzera, come laboratorio antidoping di riferimento della più importante manifestazione sportiva del 2014. Il laboratorio di Rio de Janeiro, privato dalla Wada (agenzia mondiale antidoping) della certificazione necessaria in seguito a «repeated failures», infatti, non la riavrà in tempo. E così 900 test sorvoleranno l’Atlantico dal 12 giugno al 13 luglio (affrettatevi a prenotare i voli: saranno strapieni!), protagonisti di un grottesco programma antidoping, peraltro non inedito:
già quest’anno la Confederations Cup si era appoggiata a Losanna. Risultato: una positività — l’unica — di un giocatore di Tahiti. Problemi di trasporto, conservazione, sbalzi di pressione, ritardi, smarrimenti, turbolenze ad alta quota? Quisquilie. «Prenderemo le necessarie precauzioni per la spedizione oltremare» fa sapere la Fifa. Sarà un caso, ma contestualmente è partita la propaganda. Abbiamo messo a punto un nuovo test per sgamare gli steroidi nelle urine degli atleti, entrerà in vigore dal primo gennaio (Wada). Lo useremo anche al Mondiale di calcio, e ci mancherebbe altro (Fifa). Quella di Sochi 2014 sarà l’edizione dei Giochi olimpici invernali con il maggior numero di controlli antidoping nella storia: 2453, il 14% in più rispetto a Vancouver 2010 (Bach, neopresidente del Cio). La conferenza mondiale sul doping di Johannesburg, che valuterà anche il rapporto sull’antidoping colabrodo della Giamaica, sta pensando di alzare da 2 a 4 anni la squalifica per i bari. Tolleranza zero. Se poi la pipì di Messi atterrerà a Honolulu insieme ai bagagli smarriti, pazienza. C’è sempre lo sportello lost and found.