Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 13 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I RICCHI SONO PIù RICCHI DI PRIMA


ILSOLE24ORE.IT
Oggi da Sotheby’s è il giorno del Pink Star, raro diamante rosa da 59.60 carati, il più caro messo mai all’asta (la valutazione supera i 60 milioni di dollari). Un evento record. Ma ieri sera (l’una di notte in Italia) da Christie’s a Manhattan si è aperta anche l’asta di arte post-guerra e contemporanea. Il martelletto è scattato per quadri, diamanti, orologi a prezzi esorbitanti. Ecco qualche record recente.

Francis Bacon ha battuto, nella note, Edward Munch. Il trittico di Bacon ’Tre studi di Lucian Freud’ e’ stato battuto all’asta a New York da Christie’s per 142,4 milioni di dollari, partendo da una base di 85 milioni, diventando cosi’ il dipinto piu’ costoso mai battuto all’asta.
Il trittico di Bacon raffigura il pittore britannico Lucian Freud, nipote del padre della psicanalisi e collega di Bacon. I due artisti erano soliti ritrarsi reciprocamente. I tre dipinti misurano due metri di altezza per un metro e mezzo di larghezza e in essi e’ raffigurato anche Sigmund Freud anche se con il volto visibilmente deformato. Christie’s non ha rivelato il nome dell’acquirente.

L’urlo di Edvard Munch era fino a ieri il più caro dipinto di sempre quando è stato sorpassato da l trittico di Bacon venduto a 142,4 milioni di dollari. Battuto all’asta da Sotheby’s, a New York, per quasi 120 milioni di dollari, aveva frantumato il record precedente di 106 milioni che apparteneva a Picasso.
Il quadro del 1895 è una delle quattro versioni - due disegnate a pastello e due dipinte - realizzate dall’artista norvegese (di cui quest’anno si festeggia il 150esimo anniversario della sua nascita), e l’unica che fa parte di una collezione privata: tre appartengono ai musei norvegesi.

L’imponente dipinto di Mark Rothko, "Orange, red, yellow" (Arancione, rosso, giallo) del 1956, è stata aggiudicato l’anno scorso all’asta di Christie’s a New York al prezzo record di 86,9 milioni di dollari: il più alto mai pagato per una tela di arte contemporanea. Il pittore statunitense ha in un certo senso battuto sé stesso, e per la seconda volta: il record precedente apparteneva infatti alla tela "White Center", venduta nel 2007 per 72,84 milioni di dollari, che a sua volta aveva spodestato "Homage to Matisse" ceduto per 22,41 milioni di dollari.

Un collezionista europeo (che potrebbe essere la stilista Miuccia Prada) si è aggiudicato a maggio da Sotheby’s il capolavoro di Barnett Newman, «Onement VI», del 1953. Per il maxi dipinto dell’artista statunitense, una delle più importanti opere dell’espressionismo astratto, si è arrivati alla cifra di 43,8 milioni di dollari. L’opera è l’ultima di una serie di sei pezzi: "Onement V" era stato battuto l’anno scorso per 22,4 milioni.

A ottobre il purissimo diamante bianco a forma di uovo da 118 carati è stato assegnato in un’asta organizzata da Sotheby’s Honk Kong. Se l’è aggiudicato per 30,8 milioni di dollari un anonimo acquirente. Il più grande diamante ovale bianco mai battuto a un’asta ("Magnificent Oval Diamond") era stato portato alla luce in Sudafrica nel 2011, tagliato da una pietra di 299 carati.

A maggio da Christie’s a Ginevra il martelletto è scattato per un diamante, puro e incolore, di circa 101 carati, tagliato a forma di pera. Ad acquistarlo, per 27 milioni, è stato il famoso gioielliere americano Harry Winston, che – in quanto primo proprietario - l’ha battezzato "Winston Legacy". La pietra originale (236 carati) era stata estratta dalla miniera di Jwaneng, nel Botswana, e poi meticolosamente tagliata per 21 mesi.

Un enorme diamante bianco, con montatura a cuscino, appartenuto all’arciduca Giuseppe Augusto d’Austria (1872-1962). È stato battuto all’asta da Christie’s a Ginevra nel novembre dell’anno scorso. La gemma da 76 carati, appartenuta per decenni agli Asburgo, è stata venduta quasi al doppio della cifra sborsata dalla gioielleria americana Black, Starr & Frost che lo aveva acquistato due anni prima.

Un pezzo di storia europea battuto all’asta da Sotheby’s a Ginevra per 9,7 milioni di dollari, nel maggio dello scorso anno. "Beau Sancy" è un diamante tagliato a pera doppio rosa, da 35 carati, le cui prime tracce risalgono al 1570, quando venne acquistato a Costantinopoli da Nicolas de Harlay, Signore di Sancy. La gemma fu quindi comprata da Enrico IV di Francia per la moglie Maria de Medici nel 1604, passando poi a re Guglielmo d’Olanda, a Guglielmo III d’Inghilterra e a Federico I di Prussia.

È stato il re dell’edizione di Only Watch 2013, la più importante asta di beneficenza del settore orologiero, nella quale alcuni marchi del lusso offrono un pezzo unico. Tra i pezzi battuti a Monaco, il cronografo (ref. 5004) rattrappante con calendario perpetuo e fasi lunari realizzato per la prima volta in titanio ha strappato un prezzo vicino ai 3 milioni di euro.

Non è difficile che i Patek Philippe raggiungano prezzi record. Ieri Christie’s ha assegnato a un anonimo milionario un orologio del 1957, con quadrante in oro rosa, per 2,2 milioni di dollari. E l’anno scorso un raro "Patek Philippe platinum perpetual calendar chronograph 2499/100", straordinario orologio della collezione di Eric Clapton è stato venduto per circa 3,6 milioni di dollari.

Il Rolex più costoso al mondo, nonché il primo a infrangere il milione di dollari, è stato battuto da Christie’s International a maggio. Si tratta di un cronografo del 1942, "split-seconds", impreziosito da 17 rubini, con quadrante in argento opaco e numeri in oro rosa. Secondo Christie’s, che l’ha presentato come il più esclusivo mai prodotto dalla maison svizzera, l’orologio è uno degli otto pezzi sopravvissuti sui dodici realizzati in origine e venne creato per i piloti più noti dell’epoca.