Chiara Bottoni, MilanoFinanza 13/11/2013, 13 novembre 2013
CUCINELLI, BALZO DI UTILI E RICAVI (+14%)
Nove mesi di crescita a doppia cifra e una visione sull’intero 2013 «molto positiva». Brunello Cucinelli ha comunicato ieri i dati relativi al resoconto intermedio di gestione del periodo chiuso al 30 settembre, che evidenziano progressioni double digit per tutte le voci in bilancio: dal fatturato, portatosi a 251,7 milioni di euro (+14,3%), alla redditività, con un ebitda di 45,8 milioni (+15%), e un utile netto salito a 23,5 milioni (+10,2%). «Siamo molto contenti per l’andamento dell’azienda in questi nove mesi e prevediamo un 2013 decisamente positivo», ha spiegato a MFF Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato del gruppo, «al di là dei dati economici positivi, quello che più mi piace sottolineare è il fatto che sto avvertendo una grande attenzione verso il valore del made in Italy nel suo complesso. È da un paio di anni, infatti, che non ho notizie di imprenditori italiani che stanno spostando all’estero la loro produzione, anzi molti stanno tornando sui propri passi. C’è un desiderio generale di riscoperta del prodotto bello e ben fatto, frutto di una grande ricerca stilistica», ha proseguito l’imprenditore, «e una crescente richiesta da parte delle aziende straniere di produrre nel Belpaese. Per questo dobbiamo continuare a credere e a investire nell’artigianato, favorendo la nascita di scuole di formazione per i giovani e per il futuro manifatturiero del Paese». Come del resto ha fatto lo stesso Cucinelli, investendo 34 milioni di euro tra l’ampliamento dello stabilimento di Solomeo, borgo umbro dove è stata recentemente avviata una scuola di alta artigianalità, e l’apertura di nuove boutique monomarca, salite al 30 settembre a quota 96. «Il triennio 2012-14 è caratterizzato da investimenti importanti finalizzati alla crescita e al rafforzamento dell’azienda», ha precisato Cucinelli, «investimenti che ci stanno già dando ritorni concreti, nella direzione di costruire l’immagine di un’azienda che opera nel mondo del lusso nel rispetto dei valori di artigianalità, qualità e creatività». Secondo logiche che tutti i mercati hanno dimostrato di apprezzare. Nei nove mesi, il Nordamerica, primo destinatario di riferimento del marchio, ha registrato una crescita delle vendite del 26,4% a 78,5 milioni, l’Europa ha messo a segno un +19,2% a 82,3 milioni, la Greater China è avanzata del 16,7% a 11,3 milioni mentre il mercato italiano ha chiuso con una lieve flessione del 2,6% a 58 milioni. «Un dato, quest’ultimo», ha precisato l’imprenditore, «che non desta però in me preoccupazione. Sono molto fiducioso nell’Italia, che sta beneficiando del costante e crescente afflusso di turisti provenienti da ogni parte del mondo e sempre più dall’Asia». Nella divisione dei canali distributivi, a fronte della crescita esponenziale del retail (+57,9% grazie alle nuove aperture) a 79,1 milioni con un peso totale sui ricavi del 31,5%, il wholesale ha registrato un +28,5% per 22,8 milioni senza considerare però l’impatto della conversione di dieci negozi in monomarca. «L’equilibrio tra retail e wholesale è importantissimo per un’azienda e ci tengo ogni volta a ribadirlo», ha detto Cucinelli. «Fondamentale per capire la contemporaneità del proprio prodotto è il confronto costante con il mercato in generale». Ora la sfida di Cucinelli si sposta sul 2014, anno che si aprirà con la partecipazione all’85esima edizione di Pitti immagine uomo, in calendario dal 7 al 10 gennaio (vedere MFF di ieri). Il gruppo si presenterà con uno stand raddoppiato rispetto alle scorse stagioni per ospitare un’area dedicata all’abito maschile a seguito dell’acquisizione della sartoria D’Avenza (vedere MFF del 4 settembre). «Stiamo seriamente scendendo in campo nel segmento dell’abito formale maschile, che andrà a completare il panorama di prodotto del nostro gruppo», ha concluso Cucinelli.