Fulmini 14/11/2013, 14 novembre 2013
SESSO «Il sesso? Ho scoperto tutto da solo. Sa, i miei erano genitori all’antica. Essendo indipendente da quando avevo 13 anni, tra l’altro, ne ho combinate di tutti i colori» (Gigi Buffon)
SESSO «Il sesso? Ho scoperto tutto da solo. Sa, i miei erano genitori all’antica. Essendo indipendente da quando avevo 13 anni, tra l’altro, ne ho combinate di tutti i colori» (Gigi Buffon). TRADITO «Rimpianti? Non aver mai allenato l’Inter. Per 13 anni ho guidato la nazionale di Serie C, lanciando tra gli altri Abbiati, Toldo, Montella, Di Biagio, Toni. Evidentemente, però, sono destinato al ruolo di amante tradito, come quella volta in cui Bedin mi anticipa l’invito dell’Inter per andare alla finale di Champions a Madrid tre anni fa. Poi, però, vengo a sapere che devo viaggiare con i dipendenti, non con i campioni della Grande Inter, e allora rimango a casa. Nessun problema, sono sempre interista, anche se non faccio nemmeno l’osservatore» (Roberto Boninsegna, che ieri ha compiuto settant’anni). SIGARETTE «Da qui in avanti alle partite avrà qualche tensione in meno e magari potrà risparmiare… qualche sigaretta. Da tifoso lo ringrazio per quello che ha fatto: ha speso tanti soldi ma soprattutto ha sempre messo il cuore nell’Inter» (l’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini parlando di Moratti e della cessione della società nerazzurra a Thohir). CINESI «A Milano e in Lombardia, attualmente i cinesi comprano tutto, ristoranti, case... mettono un milione di euro sul tavolo come fosse niente. Perché non si prendono il Milan?» (Rino Gattuso). PARAGONI «Il mio bisnonno ha combattuto nelle trincee delle Somme, mio nonno ha abbattuto le V1 nei cieli di Londra. Non paragonatemi a loro» (Richie McCaw, capitano degli All Blacks). LIMITE «Io e Nadal ci spingiamo ai limiti, ognuno ha reso l’altro migliore, costringendolo a lavorare più duramente su gioco e fisico, visto che lui è sempre uno dei più in forma del circuito. Perdere con Rafa, vederlo migliorare tanto anche sul duro, vedergli usare meglio il servizio e il dritto, vederlo tenere una posizione più giusta in campo, mi ha fatto capire cosa dovevo fare per diventare più forte anch’io» (Novak Djokovic, vincitore del suo terzo Master della carriera). NUMERO «Per me essere il numero uno non significava niente. Era come essere un qualsiasi altro numero perché l’avevo conquistato odiando me stesso. Pensi a quante persone conosce che svolgono un lavoro che detestano: io ero così» (Andre Agassi).