Pierluigi Magnaschi, ItaliaOggi 12/11/ 2013, 13 novembre 2013
UN CALCIO FRANCESE NEGLI STINCHI TEDESCHI
I francesi, in quest’ultimo dopoguerra, hanno sempre vissuto al di sopra dei loro mezzi. Come da noi sono riusciti a far credere che sono stati i partigiani a far fuggire dall’Italia le truppe di occupazione tedesche, così la Francia (che però poteva contare su quel mago della comunicazione che era il generale De Gaulle) riuscì a contrabbandare l’idea farlocca che la seconda guerra l’aveva vinta la Francia con la collaborazione di Usa, Urss e Gb.
In forza di questa vittoria putativa, i francesi acquisirono il diritto di diventare truppe di occupazione della Germania sconfitta, insieme agli altri tre paesi alleati, facendosi pagare dai tedeschi l’onere di questo insediamento militare. Dopo il crollo del Muro di Berlino, e a quasi mezzo secolo dalla fine della Seconda guerra mondiale, le truppe alleate occupanti la Germania vennero ritirate. Subito dopo però, a dimostrazione della volontà dei due paesi (Francia e Germania) di collaborare, venne istituita la Brigata franco-tedesca: primo grumo del futuro esercito europeo. Ovviamente le spese di mantenimento di questa Brigata erano divise due paesi.
Ma siccome la Francia non ha i mezzi per mantenere la sua grandeur, adesso ha deciso di ritirare i suoi militari sostenendo che «le restrizioni di bilancio cui la Francia è sottomessa implicano scelte difficili sulle forze militari». Ma lo ha fatto in modo brutale. Infatti non ha nemmeno avvisato la Germania (con la quale c’era un’intesa sottoscritta e operante) che i suoi militari sarebbero stati ritirati. E, secondo, dovendo risparmiare (perché anche la Francia fa fatica a rispettare il rapporto deficit/pil) Parigi non ha tagliato sulla struttura militare in Francia, ma ha voluto far morire la Brigata franco-tedesca. Cioè ha voluto mandare (nella forma e nella sostanza) un duro messaggio a Berlino, rompendo con una tradizione che era stata rinnovata anche quando i premier dei due paesi erano di idee politiche diverse : Giscard d’Estaing con Schmidt; Mitterrand con Kohl; Chirac con Schroder e infine Sarkozy con Merkel. Era il famoso motore franco-tedesco dalla Ue. Adesso Hollande ha preferito distruggerlo. Per dispetto. Ma sarà un boomerang per lui.