Gabriele Steinhauser; Laura Stevens, MilanoFinanza 12/11/2013, 12 novembre 2013
LE SPARKASSE PROTETTE DALLA POLITICA
Le casse di risparmio pubbliche tedesche sono diventate i piccoli prestatori più potenti al mondo, sfruttando la loro influenza politica per avere vie d’uscita alle normative bancarie europee del dopo-crisi. Queste banche, che non hanno avuto i problemi d’immagine che hanno colpito i grandi istituti americani ed europei e che sono conosciute come Sparkassen, possono contare su legami politici che partono dai consigli locali a arrivano fino al governo federale di Berlino e al Parlamento Ue. Durante i negoziati notturni dello scorso dicembre il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha garantito che la supervisione giornaliera su tutte le 417 Sparkassen tranne una - la più grande Hamburger Sparkasse - rimarrà in mani tedesche anche il prossimo anno, quando la Bce diventerà l’organo di vigilanza bancaria dell’Eurozona. Le Sparkasse, il cui stato patrimoniale combinato è cresciuto a oltre mille miliardi, sono esentate dalle norme europee sul fabbisogno di capitale che continuano a far loro risparmiare miliardi di euro e a bloccare ogni progresso verso un sistema unificato per l’assicurazione dei depositi e una tassa pianificata sulle attività finanziarie. «Le Sparkasse sono ben posizionate a livello politico, più di ogni altro gruppo di banche», ha dichiarato Jörg Rocholl, presidente della European School of Management and Technology e consulente del ministero delle Finanze.
Essendo di proprietà pubblica, i profitti di queste banche ritornano nelle casse locali. Le loro attività sociali - come sponsorizzare le squadre di calcio locali o costruire parchi comunali - permettono ai sindaci e ad altri politici locali di disporre di budget per attuare progetti convenienti dal punto di vista politico. Il presidente delle Sparkasse Georg Fahrenschon e i sostenitori delle banche a Bruxelles affermano che le esenzioni dalle normative bancarie europee sono necessarie per proteggere i piccoli istituti di credito dalle leggi progettate per i grandi conglomerati finanziari. Alcuni però temono che possano creare dei pericolosi buchi neri nel nuovo sistema di supervisione finanziaria europea. «Il mio modello per una futura crisi delle Sparkasse si riferisce a quello che accadde negli Usa negli anni 80», ha detto Nicolas Véron, del think-tank Bruegel di Bruxelles. A quell’epoca mutui ipotecari inesigibili e un improvviso aumento dei tassi di interesse portò al fallimento in massa delle associazioni delle casse di risparmio. Più recentemente alcuni problemi delle casse di risparmio spagnole hanno forzato Madrid a chiedere un salvataggio di 40 miliardi all’Eurozona. Le Sparkasse affermano che non possono essere paragonate ad altre casse di risparmio e che la spinta dell’Ue per integrarle in un’unione bancaria è un tentativo di mettere le mani sui soldi tedeschi. La legislazione tedesca impedisce alle banche di avere attività al di fuori delle loro regione e queste hanno consolidato un sistema di salvataggio, in base al quale si impegnano a salvarsi l’un l’altra, attraverso fusioni e un fondo di salvataggio condiviso. «Abbiamo questo sistema da 30 anni, durante in quali nessuna banca è stata inadempiente», ha dichiarato Lothar Blatt-von Raczeck, capo-lobbista delle Sparkasse a Bruxelles. Il sistema di salvataggio delle banche ha però un difetto: include anche le Landesbank, grandi banche territoriali soggette a frequenti problemi e controllate dalle casse di risparmio e dai governi regionali. Fino alla crisi finanziaria del 2008, le Landesbank erano il canale principale delle Sparkasse verso i mercati internazionali. Con miliardi di liquidità a tassi bassi dalle casse di risparmio e garanzie del governo ora scadute, le Landesbank hanno cercato mutui subprime americani e altre operazioni commerciali rischiose. Quando questi investimenti sono andati ko, la rete di salvataggio comune delle banche era troppo debole per le Landesbanken e, anche per proteggere le Sparkasse, sono state salvate dai governi federali e regionali tedeschi con 67 miliardi di prestiti e garanzie. Molti funzionari europei ritengono che gli stress test programmati per il prossimo anno possano portare alla luce nuovi problemi per le Landesbank. Il sistema di salvataggio «non funziona perché le Sparkasse non sono in grado di aiutare una Landesbank», ha affermato il verde Gerhard Schick, uno dei pochi politici tedeschi osano criticare le casse di risparmio.
Nonostante le preoccupazioni, la rete di protezione è stata al centro dei tentativi di lobbismo delle banche a Bruxelles, sia come base per le esenzioni sia come sistema che deve essere protetto da potenziali regolamentazioni contrastanti. Una di queste regolamentazioni è una proposta europea per spingere gli Stati a sviluppare fondi nazionali di garanzia dei depositi. I dirigenti delle Sparkasse temono che la legge imporrebbe loro di pagare per il fallimento di altre banche tedesche. Non appena questa proposta è stata presentata, i membri tedeschi del Parlamento Ue sono entrati in azione e hanno riscritto il progetto di legge in modo che il meccanismo di salvataggio delle Sparkasse potesse rimanere separato.