Francesca Musacchio, il Tempo 12/11/2013, 12 novembre 2013
LA CANTINA DEGLI ORRORI DEL DISTURBATORE PAOLINI
Un luogo buio e polveroso, ma soprattutto ben nascosto e insospettabile. Libri accatastati a ridosso di una parete e un telo buttato per terra dove si consumavano i rapporti sessuali. Era la cantina degli orrori dove Gabriele Paolini, il noto «disturbatore» televisivo arrestato domenica sera a Roma per i reati di prostituzione e pornografia minorile, portava due ragazzi dietro pagamento.
Mesi di incontri clandestini filmati da una telecamera sistemata appositamente. Una perversione a cui, però, gli adolescenti hanno ceduto in cambio di cifre minime che potevano variare dalle 15 alle 45 euro. Lo scantinato in cui avvenivano gli incontri sessuali si trova nei pressi di piazza Bologna e sarebbe di proprietà di una parente del 39enne. Ora quel luogo buio e polveroso, teatro di atti osceni, e da cui Paolini entrava e usciva accompagnato da ragazzi giovanissimi, è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci che hanno condotto le indagini. I due 17enni, destinatari delle attenzione di Paolini, sentiti ieri mattina in Procura dal pm Claudia Terracina in audizione protetta alla presenza anche di uno psicologo, hanno raccontato di un’amicizia «normale». Per loro, infatti, non vi era nulla di anomalo in quel rapporto e in quella persona che rappresentava un volto noto della televisione. I ragazzi hanno poi spiegato che conoscevano Paolini da qualche tempo, e che la sua frequentazione era qualcosa di cui vantarsi con gli amici. Insomma, quasi un mito a cui si sono venduti per un paio di jeans nuovi o una ricarica telefonica. Eppure, secondo gli investigatori, i due adolescenti sono ragazzi «normali», che frequentano la scuola. Alle loro spalle, poi, ci sono famiglie altrettanti «normali» che mai avrebbero immaginato una cosa del genere. Nessun disagio economico o situazione di degrado, dunque, alla base di una vicenda terribile. «Bravi ragazzi», quindi, che vanno a scuola e conducono una vita come tanti loro coetanei. In un altro passaggio dell’interrogatorio, poi, i ragazzi hanno fornito altri dettagli sulla frequentazione con il «disturbatore». «Con la sua auto - hanno spiegato - spesso andavamo in giro: bowling, ma anche a casa dei suoi genitori a prendere il the. Il padre ci ha insegnato quel gioco da anziani, la briscola». Una situazione di apparente normalità, dunque, che però era gestita da Paolini certamente non come una nobile amicizia. Dai video sequestrati e girati da Paolini, poi, è stato identificato anche un terzo adolescente, un romeno, che però ha rifiutato le proposte sessuali a pagamento. Da quanto emerso, i giovani venivano probabilmente reclutati in rete attraverso le chat, magari sfruttando la notorietà che il 39enne aveva acquisito in anni di apparizioni durante molte dirette tv. Intanto, è stato fissato per mercoledì l’interrogatorio di garanzia per Paolini, attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli. Il «disturbatore» dovrà rispondere alle domande del gip Alessandrina Tudino, lo stesso che ha firmato il provvedimento cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Claudia Terracina.
Le indagini dei carabinieri però non si fermano. Il sospetto degli investigatori, infatti, è che altri minori possano essere rimasti coinvolti nel giro di prostituzione del 39enne. Tutti i file contenuti nel computer verranno passati al setaccio, alla ricerca di qualsiasi elemento utile che possa far risalire ad eventuali altri episodi. In alcuni video, infatti, apparirebbero altri volti ancora da identificare.
Francesca Musacchio