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 2013  novembre 12 Martedì calendario

EDISON FESTEGGIA 130 ANNI DI ENERGIA POSITIVA TUTTO PARTÌ DA UNA DINAMO


Thomas Alva Edison («milanese » a pieno titolo, visto che era nato nel 1847 a Milan, nell’Ohio) presentò nel 1881 all’Esposizione internazionale di Parigi le sue dinamo di grandi dimensioni che permettevano la produzione di energia elettrica su vasta scala. Un professore milanese (questa volta di Milano, Italia) di meccanica industriale ed ex garibaldino, Giuseppe Colombo, visitò la mostra parigina, ebbe il fortunato intuito di capire quanto quell’ invenzione avrebbe trasformato il mondo e, tornato in patria, costituì immediatamente un comitato per portare l’industria elettrica anche a Milano. Prese contatti con Edison, di 9 anni più giovane di lui, assistette con lui all’avviamento di una centrale a New York e, tornato in Italia, sperimentò la nuova industria. Era il 1882. Colombo sottoscrisse un contratto di licenza con la Compagnie continentale Edison per l’utilizzo in esclusiva, in Italia, del sistema elettrico basato sulle dinamo Edison.
Il Comitato rilevò il vecchio teatro di Santa Radegonda ( a fianco del Duomo, dove oggi sorge il cinema Odeon), che divenne la prima centrale elettrica dell’Europa continentale, contemporanea a Londra. Si cominciò con l’illuminare, nello stesso anno, i portici settentrionali della piazza del Duomo; il servizio ben presto divenne continuo, 24 ore, e fu esteso a varie zone del centro. Ma l’esordio più spettacolare, vera data storica, risale al 26 dicembre 1883, quando fu illuminata con la luce elettrica di Santa Radegonda la prima rappresentazione della Gioconda, di Amilcare Ponchielli, al teatro alla Scala: 2.280 lampadine sostituirono i becchi del gas illuminante.
Era un cambio d’epoca.Il gas - pericoloso per gli incendi e per i polmoni- non fece ritorno e, via via, fu dismesso. Pochi giorni dopo, il 6 gennaio 1884, Giuseppe Colombo fondò la Società generale italiana di elettricità sistema Edison, di cui fu il primo amministratore delegato (fino al 1891) e poi presidente ( dal 1896).Il più grande industriale nel ’ 900, Henry Ford, dedicò a Thomas Alva Edison, il più grande inventore, un volumetto pieno di ammirazione e di gratitudine intitolato «Il mio amico Edison». Meritano di essere segnalati due brevi brani. «La lampada a incandescenza (e l’elettricità, aggiungiamo noi) non solo ha dato impulso al consumo, ma ha anche dato luce alle fabbriche permettendo di continuare a lavorare anche di notte ».E poi,riferito a Edison: «Ha fatto più lui per l’abolizione della povertà che tutti i riformatori e statisti dal principio del mondo. Egli ha dato all’uomo i mezzi per fare da sé». Questi giudizi valgono non solo per Edison, ma anche per chi seppe capire, sviluppare, diffondere l’energia elettrica che nella classifica delle invenzioni viene ai primissimi posti nella storia, seconda forse solo alla ruota.
Le prime centrali erano alimentate a carbone. La crisi economica scoppiata tra gli anni ’80 e ’90 dell’800, che provocò oscillazioni al prezzo del combustibile, spinse Colombo a esplorare le potenzialità della forza idraulica. Ottenne la concessione per sfruttare le acque dell’Adda e qui entrò in esercizio nel 1898 la più grande centrale idroelettrica europea del tempo, a 32 chilometri da Milano. Anche l’elettrodotto costruito per trasportare a tanta distanza energia ad alta potenza fu un lavoro da primato.
Nel frattempo la fame di energia elettrica del capoluogo aumentava, e la Edison- di cui proprio in quegli anni, nel 1896, diventò azionista di maggioranza la Banca commerciale italiana - fu incaricata di alimentare la rete milanese di tram elettrici.
Il ’900 fu una grande galoppata di progresso e di espansione, rallentati ma non frenati dalle due guerre. Edison estese la sua presenza geografica, rilevò o entrò in società con le altre iniziative nascenti, mantenendo una forte leadership nel settore. Nel 1931 acquisì il servizio di produzione e distribuzione del gas a Milano. Nel Dopoguerra la ricostruzione fu aiutata dai fondi del piano Marshall e, negli anni ’50, Edison avviò attività in Sud America, mentre in Italia, nel canale di Sicilia, iniziava la ricerca di idrocarburi.
Una data di snodo è il 1962: il 12 dicembre entra in vigore la legge con cui viene nazionalizzata l’energia elettrica, ed è creato un soggetto monopolista, l’Enel. Edison resta senza attività elettriche- tranne quelle ammesse, dedicate all’autoconsumo- ma con molti soldi. Fu ideata la fusione con la società chimica Montecatini (anche Edison possedeva alcune attività chimiche) e nacque Montedison, che ebbe una propria storia, non sempre fortunata. Con il nome Edison fu ribattezzata, nel 1991, la Selm, la società elettrica del gruppo Montedison, attraverso cui furono valorizzati anche le attività nel gas. Infine, il decreto Bersani del 1999 scrisse fine al monopolio e reintrodusse la concorrenza nel settore dell’energia.
Un’occasione che Edison colse al volo per giocare, come nel suo passato, un ruolo primario sul mercato italiano.