Ferruccio Sansa; Davide Vecchi, Il Fatto Quotidiano 12/11/2013, 12 novembre 2013
LE 38 OPERAZIONI CHE AFFOSSANO CARIGE
Milioni di euro provenienti da paradisi fiscali con semplici bonifici e registrati senza alcuna verifica da parte della banca; ingiustificata e consistente movimentazione di contante per milioni di euro su alcuni conti e “numerose operazioni potenzialmente sospette, impropriamente archiviate o da tempo pendenti”. Non c’è solo il miliardo di euro in fidi e prestiti senza garanzie concessi agli amici: nelle pieghe dei conti di Carige gli ispettori di Banca d’Italia hanno scoperto anche operazioni in conflitto con le norme antiriciclaggio. Tanto che ben 38 operazioni, scrive via Nazionale nella relazione che il Fatto Quotidiano ha potuto leggere, sono state segnalate all’Uif, il Financial Intelligence Unit per l’Italia, unità creata in ogni Paese per verificare il rispetto degli standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Operazioni che potrebbero configurare diversi reati. Tra queste 38 c’è “l’ingiustificata movimentazione di contante per circa 1,9 milioni da parte del signor Aldo Spinelli”. Spinelli, originario di Palmi, è stato presidente del Genoa calcio per 13 anni. Operatore portuale tra i più noti e potenti della città, non ha mai fatto mistero delle sue amicizie trasversali e dei contatti con la politica. Da destra a sinistra. Dal 1999 è proprietario del Livorno calcio.
L’ATTENZIONE degli ispettori cade anche sui “bonifici per oltre 2,5 milioni provenienti da Nassau e Panama rispettivamente riferiti a Ipa Industries e al dottor Piero Biglia di Saronno” . I rilievi degli ispettori di via Nazionale, che già a luglio sottolineavano gli “inadeguati assetti di governo e condotte, non sempre rispondenti a principi di sana e prudente gestione” e prevedevano la necessità di un aumento di capitale per 800 milioni, ieri sono stati confermati: Carige ha chiuso i primi nove mesi di esercizio con una perdita netta di 1,3 miliardi di euro. L’amministratore delegato, Piero Montani, sta “cercando di capire di quanto dovrà essere” l’aumento di capitale. Il rafforzamento patrimoniale da 800 milioni non basta. Sempre ieri s’è svegliata anche la Consob avviando un procedimento per “profili di criticità nel bilancio d’esercizio e consolidato della banca al 31 dicembre 2012, nonché nella relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2013”.
I reati di ostacolo alla vigilanza, riciclaggio, falso in bilancio e false comunicazioni societarie sono già scritti sul fascicolo aperto dai sostituti procuratori Silvio Franz e Nicola Piacente che giovedì hanno sequestrato gli atti relativi ai 32 fidi concessi dalla banca per circa un miliardo di euro segnalati da via Nazionale. Le società coinvolte sono Coopsette, Genoa calcio, Marina Genova Aeroporto e Gruppo Caltagirone. E ora si apre un nuovo fronte: l’antiriciclaggio.
Oltre a Spinelli anche gli autori delle altre operazioni segnalate all’Uif sono nomi noti. A Genova. E non solo. Piero Biglia, per dire, che riceve fondi da Panama, è un notaio molto legato a Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega Nord arrestato per irregolarità nella gestione dei conti del Carroccio. Tra le società di Belsito anche la Effebi (le iniziali di Belsito) nata nel 2007 e chiusa dopo tre anni fu registrata da Biglia. Un’impresa che, come notarono gli inquirenti genovesi, era praticamente inattiva, ma si impegnò nella sponsorizzazione di squadre di calcio. Una in particolare, la Pontedecimo, che vedeva tra i dirigenti i pezzi grossi dell’Idv ligure. Gli incroci Belsito-Biglia-Idv, però, non finiscono qui: Bel-sito in passato era consigliere della Fil-se, la finanziaria della Regione Liguria che gestisce circa un miliardo di euro ogni anno e dal 2011 presieduta proprio da Biglia. Con la benedizione di Belsito, ormai approdato a Roma, e da Giovanni Paladini e dall’Idv. Stimato da dipietristi e leghisti, Biglia ottiene anche una consulenza (“gratuita”, assicura lui) dall’allora ministro Roberto Calderoli per il piano casa.
Da Nassau, capitale delle Bahamas, muove liquidi la società Ipa Industries , ad è Gian Federico Vivado, mentre presidente è David Corsini. Tra i suoi soci figura Paolo Odone, l’uomo che guida la Camera di Commercio ligure. Corsini è anche ad di Telerobot, una società che, prossima al fallimento, lasciò a casa 23 operai. Ma prima spiegò: “Regalo l’azienda, i macchinari e 23 operai specializzati”. L’azienda non è stata regalata, ma Corsini venne nominato Imprenditore ligure dell’anno. Il premio? Finanziato da Banca Carige, patrocinato dalla Regione, da Unioncamere e da Confindustria.
ANCORA: BANKITALIA segnala “l’operatività sospetta di Andrea Nucera” e “l’utilizzo di un mutuo edilizio erogato all’avvocato Enrico Nan per emettere assegni circolari a favore di Geo Sviluppo immobiliare, società fallita riconducibile allo stesso Nucera”.
Enrico Nan, ex parlamentare di Forza Italia, poi coordinatore ligure di Futuro e Libertà, era nel cda di Carisa, controllata Carige che elargiva fondi alla società di Nucera, di cui Nan era avvocato. Nel cda poi entrò anche Gianluigi Granero di Lega Coop. Nucera, latitante ad Abu Dhabi e noto “re del mattone” in Liguria, aveva ingaggiato tra i suoi progettisti il poliedrico Vittorio Grattarola, ex assessore all’urbanistica, architetto e autore di testi per Maurizio Crozza. Infine gli ispettori segnalano la sottoscrizione di un’obbligazione convertibile Carige per 100 milioni da parte dell’Istituto per le Opere di Religione, lo Ior. Da Genova, oltre le navi, anche i soldi vanno ovunque.