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 2013  novembre 12 Martedì calendario

MANOEL DE OLIVEIRA SENZA PRODUZIONE A 105 ANNI IL MAESTRO È DISOCCUPATO


Potrebbe sembrare una delle tante storie di registi che non riescono a iniziare le riprese di un film. La sceneggiatura è pronta da oltre un anno, sono stati scelti tutti gli attori, già fatti i sopralluoghi per le riprese, ma il budget non è ancora completo: mancano 350mila euro. Poco o tanto, dipende. Per Manoel de Oliveira è ormai una questione di tempo. Il regista portoghese a dicembre compirà infatti 105 anni. «Non sono un filosofo ma cerco di diventarlo davanti a tutte le difficoltà che ci sono per produrre questo mio nuovo lavoro», racconta Oliveira in una commovente intervista appena uscita sui Cahiers du Cinéma.
Il film che vuole girare s’intitola O Velho do Restelo (Il vecchietto di Restelo), nome di un personaggio del poema portoghese “I Lusiadi” che nel Cinquecento avvertì sui rischi delle epopee dei grandi navigatori portoghesi ma non fu profeta in patria. “Il vecchietto di Restelo” è diventato da allora, ricorda oggi il regista, un simbolo nazionale del pessimismo. «L’unica cosa che si può rimproverare a questa mia nuova sceneggiatura - continua Oliveira - è che sia pessimista. Ma la Storia, come il nostro presente, è pessimista».
Già qualche mese fa, il regista portoghese era pronto per il primo ciak. Poi però sono mancati i finanziamenti pubblici. Oliveira ce l’ha con il suo paese che ha improvvisamente tagliato i fondi per il cinema. «Il governo portoghese pensa solo al debito pubblico commenta - Ma la crisi non si supera riducendo tutte le spese senza alcun criterio, impedendo alle persone di lavorare ». Il regista si sente tornato agli anni del dopoguerra quando, ancora giovane, era difficile produrre le sue prime pellicole. Con alle spalle una sterminata filmografia e tanti riconoscimenti vinti nei Festival, non immaginava di poter tornare a una condizione da “principiante”. «Forse è anche questione di fortuna. Curiosamente siamo solo pedine del destino». Nonostante la sua età avanzata, Oliveira ha una sorprendente energia e determinazione. Ha nel cassetto altre due sceneggiature pronte da girare, una sulle donne nel periodo delle vendemmie e un altro ambientato in Brasile. «Avrei voluto girarli l’anno prossimo, ma ora ovviamente tutto sta slittando». Il suo appello tramite i Cahiers du Cinéma forse sortirà qualche effetto. «Vivo della speranza, non guardo troppo la realtà che mi è spesso contraria. Realizzare questo film sarà come vincere una battaglia: è difficile».