Luigi Grassia, La Stampa 12/11/2013, 12 novembre 2013
IL VIAGGIO DELLA LUCE COMPIE 130 ANNI
Centotrent’anni: è questo il compleanno che celebra la Edison, uno dei grandi gruppi italiani e internazionali dell’energia. E a rendere speciale l’anniversario c’è il fatto che riavvolgendo indietro di 130 anni il filo della memoria si arriva a un 1883 in cui l’Italia risultava all’avanguardia in Europa e nel mondo per l’utilizzo dell’elettricità nell’illuminazione urbana. La data formale di nascita della Società Edison, da cui è partita l’elettrificazione di Milano e poi di tutto il Paese, è il 6 gennaio 1884, ma di fatto già l’anno precedente il nucleo dell’azienda era operativo con l’avvio della centrale di Santa Radegonda, la prima nell’Europa continentale a fornire energia elettrica, e la novità era stata portata all’attenzione del mondo con una mossa a effetto come l’illuminazione del Teatro della Scala.
Il «deus ex machina» di tutta questa attività fu Giuseppe Colombo, che arrivò a fondare la Edison avendo alle spalle una vita già piena di avventure da combattente nelle guerre d’indipendenza (vedi il riquadro qui a destra). Colombo viveva in un’epoca in cui le fonti di energia e di luce avevano parecchie controindicazioni: se non ci si voleva limitare alle candele si usava il gas illuminante, o gli olii combustibili, o il carbone. Ma era tutta roba che faceva fumo e rendeva difficile la respirazione negli ambienti chiusi, e per di più provocava spesso incendi, come testimoniano le cronache.
Per Giuseppe Colombo la personale illuminazione sulla via di Damasco avvenne a Parigi, in occasione dell’Esposizione Internazionale dell’Elettricità del 1881. Lì vide per la prima volta la dinamo inventata da Thomas Alva Edison e capì che avrebbe migliorato la vita di tutti. Tornato a Milano chiese e ottenne l’aiuto delle banche e oltre che competenza tecnica e senso degli affari mostrò di avere anche talento nella propaganda. L’11 febbraio 1882 lasciò a bocca aperta Milano sostituendo i 92 becchi a gas del ridotto del Teatro alla Scala con lampadine Edison da 8 e 16 candele alimentate da una piccola dinamo comprata a Parigi un anno prima. Il successivo 23 marzo cominciò l’elettrificazione del centro di Milano che interessò prima il caffè Biffi della Galleria Vittorio Emanuele, poi i portici di piazza del Duomo e i negozi sottostanti. Ma il vero colpo di teatro arrivò la sera di Santo Stefano del 1883: alla Scala era in programma la Prima della «Gioconda» di Ponchielli e il pubblico in sala restò meravigliato da 2280 lampadine elettriche con la loro luce sorprendente e inattesa, generata dalla centrale Edison di Santa Radegonda costruita da Giuseppe Colombo. Il giorno dopo un critico musicale scrisse che «per quante illuminazioni straordinarie siano state fatte al teatro alla Scala, nessuna è riuscita così splendida per intensità, ed insieme per eleganza. Le mille e mille calme fiammelle che son venute a sostituire il vecchio gaz, non divorando come questi faceva una immensa quantità di ossigeno indispensabile ai nostri poveri polmoni, hanno reso la Scala un ambiente affrontabile anche dalla persona più delicata». Perché prima, evidentemente, non lo era... alla Scala si rischiava la salute.
Pochi giorni dopo, il 6 gennaio 1884, la nascita della Società Edison venne formalizzata anche dalle carte bollate e Milano si trovò all’avanguardia nel mondo essendo con New York e Londra la prima città a usare l’elettricità per fini commerciali, in anticipo di due anni rispetto a Berlino. Per l’Italia il dilagare delle reti di rame fu importante anche perché l’energia veniva generata nelle centrali idroelettriche, cioè dalla forza dell’acqua, e così il nostro Paese, povero di quel carbone che fino ad allora era stato considerato indispensabile per mandare avanti le industrie, scoprì all’improvviso di possedere «carbone bianco» in quantità grazie agli impianti che la Edison costruiva ovunque.
L’azienda nella sua storia ha allineato molte altre «prime volte». Per esempio nel 1919 Maria Artini, la prima italiana laureata in Ingegneria elettrotecnica, comincia a lavorare alla Edison collaborando alla progettazione e alla costruzione della prima linea elettrica italiana ad altissima tensione, la Brugherio-Parma. Dal 1936 al 1946 la Artini organizza e dirige l’ufficio statistiche della Edison, per poi tornare nel dopo guerra a occuparsi di progetti di reti. Un personaggio illustre della storia italiana che ha fatto un passaggio importante in azienda è stato Ferruccio Parri: in Edison è stato capo dell’ufficio studi mentre nella vita al di fuori è stato fra i leader della Resistenza al nazifascismo, poi presidente del Consiglio e uno dei padri della Repubblica.
Facendo un balzo di molti anni, e con tutti i limit della storia condensata in poche righe, ricordiamo che la Edison nel 1992 è stata la prima ad avviare in Italia una centrale a ciclo combinato a metano (Marghera Levante), e nel 2009 la prima al mondo a gestire un rigassificatore offshore (nell’Alto Adriatico). E nel 2010, anche per riallacciarsi alla tradizione, ha cominciato a illuminare la Scala di Milano con energia totalmente rinnovabile. Passato, presente e futuro si tengono per mano.