Martin Hutchinson, La Stampa 12/11/2013, 12 novembre 2013
CONGO, LA FINE DEL CONFLITTO POTREBBE CAMBIARE IL VOLTO DEL PAESE PIÙ POVERO D’AFRICA
La fine di un decennale conflitto sanguinoso potrebbe preannunciare una crescita ultra rapida nella nazione più povera dell’Africa, la Repubblica Democratica del Congo. Il cessate il fuoco del gruppo di ribelli M23 firmato ieri in Uganda potrebbe portare le forze di globalizzazione a sviluppare le ampie risorse minerali, il clima fertile e la grande popolazione della nazione subsahariana, a condizione che si ottenga un minimo di governo.
Dalla sua travagliata indipendenza dal Belgio nel 1960, il Congo è sempre stato vittima di cleptocrazia e guerre civili. Tuttavia, anche in un paese devastato dalla guerra, la crescita economica è stata piuttosto rapida, con una media annuale del 6,2 percento dal 2005 al 2012 secondo il Fondo monetario internazionale, e con la previsione di raggiungere lo stesso livello nel 2013. La crescita in Congo è candidata ad aumentare del 10,5% nel 2014. In generale, la globalizzazione e la telefonia moderna sono state inclini a ridurre le disparità di reddito tra i paesi ricchi e i paesi poveri, a beneficio dell’Africa, e producendo una forza ascendente sui redditi che dovrebbe rafforzare soprattutto il Congo, essendo il paese più povero del mondo da lungo tempo.
Il Congo vanta grandi risorse minerali ed energetiche, stimate circa a 24 bilioni di dollari, secondo un rapporto dell’African Business, così come l’undicesima massa terrestre più grande del mondo e una popolazione di 76 milioni. Il suo problema è il governo, che nonostante sia stato eletto simbolicamente in modo democratico si classifica a sei posti dalla fine nell’Indice della libertà economica dell’Heritage Foundation, al settimo dalla fine nell’indice dell’Ease of Doing Business della Banca mondiale e 160° su 176 nell’Indice di percezione della corruzione della Transparency International.
Tuttavia il potenziale del Congo per una rapida e durevole crescita economica è talmente grande che anche un governo alquanto corrotto è stimolato a permetterla. Il Congo è potenzialmente il rischio più alto ma un investimento di incredibile valore tra i mercati ’pionieri’ del mondo.
[Martin Hutchinson]