Nino Cirillo, Il Messaggero 12/11/2013, 12 novembre 2013
NON SOLO CAMPANIA, COSÌ LE CURVE DETTANO LEGGE AL CALCIO
LE STORIE
ROMA In duemila anni e passa, in realtà, non è cambiato nulla: nel 59 dopo Cristo, uno scontro fra gladiatori - Pompei da una parte e Nocera dall’altra - si concluse con decine di morti e feriti. La vicenda fece scalpore anche allora: Nerone decise la chiusura dell’anfiteatro per 10 anni. Solo per l’intervento di Poppea venne ridotta a due.
LA CASA AL MARE
Di nuovo oggi c’è che i calciatori della Nocerina vanno pazzi per il mare. Prendono casa spesso e volentieri a Vietri o a Cava de’ Tirreni, ma non è questione di iodio. È che più lontano stanno dai loro tifosi e più sicuri si sentono, loro e le loro famiglie. Di nuovo c’è anche che si gioca un gran bel calcio da quelle parti - continuano a sfornare tanti piccoli campioni -, ma sempre più riservato a pochi eletti. Marcianise-Turris, per dirne una - girone H della Serie D, forse il più caldo di tutta la Penisola -, s’è conclusa con uno sfavillante 4-3, ma senza un applauso: era a porte chiuse.
Porte chiuse, curve chiuse, raffiche di Daspo - quei provvedimenti che obbligano i facinorosi a stare lontani dagli stadi - per far capire che lo Stato c’è eccome, e si fa sentire, che sta combattendo una guerra dall’esito per ora incerto. Curve chiuse come quella dell’Arechi di Salerno, domenica scorsa, ma anche come un’altra curva riservata ai tifosi ospiti, che sarebbero dovuti arrivare da Torre Annunziata per Battipagliese-Savoia. Incontro di un certo blasone, se non altro perche il Savoia è lo stesso che nel 1922 si giocò lo scudetto - e lo perse - in una finale con il Genoa.
IL VIDEO SU YOU TUBE
Ebbene, se i tifosi della Nocerina hanno affittato l’aereo per chiedere «rispetto» , quelli della Savoia se ne sono inventata un’altra. Si sono trasferiti in massa davanti al carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si trova detenuto il loro presidente Lazzaro Luce, per una brutta storia di mazzette. Hanno intonato cori per lui e seguito la diretta radio dell’incontro. Così va il mondo. Deve averlo capito anche Felice Evacuo, attaccante del Benevento, un mese fa, dopo aver rivolto un saluto dal campo ai suoi ex tifosi della Nocerina. S’è dovuto rimangiare tutto dopo 24 ore con un video di scuse lanciato su YouTube. Andate a controllare, è molto istruttivo. Come istruttiva fu la lezione riservata un paio d’anni fa ai giocatori della Juve Stabia - la squadra di Castellammare di Stabia - dopo una sconfitta a Pistoia. Vennero fatti tutti scendere in mutande dal pullman, in mezzo alla gente. Una gogna, sembra su preciso ordine di un boss della camorra.
CROCI E TESTE DI MAIALE
Ecco, dove finisce la violenza pura e comincia la malavita, dove si incrociano? Ce lo siamo chiesti molte volte in questi anni senza trovare una risposta, solo per scoprire che non è solo questione di Sud, più o meno profondo. Chi non ricorda la falsa notizia del bimbo ucciso dalla polizia, circolata durante Lazio-Roma del 21 marzo 2004? La faccia stravolta di Totti, gli appelli inascoltati di Achille Serra, i terribili incidenti del dopo partita? E le maglie fatte togliere ai giocatori del Genoa che gli ultras ritenevano «indegni»? Era solo il 22 aprile di un anno fa, un altro pomeriggio da cancellare. E ancora: la testa di maiale fatta trovare al presidente del Bologna Porcedda, il 19 dicembre 2010, e le croci sul campo d’allenamento dell’Ascoli. Era solo il 5 maggio scorso.
Nino Cirillo