Aldo Grasso, La Lettura Cds 10/11/2013, 10 novembre 2013
CIBO E LIBERT
«Viviamo una dimensione schizofrenica in cui proprio il mondo contadino e l’uso della terra, i due elementi fondamentali per fornire nutrimento agli uomini, sono alle prese con un sistema in cui il cibo ha perso i suoi molteplici e complessi valori, per diventare una commodity che ha senso solo in funzione del suo prezzo. Una merce soggetta a speculazioni di ogni tipo e che, nonostante gli aumenti nella produzione, invece di diminuire i problemi della maggioranza della popolazione mondiale li ha acuiti, generandone perfino altri, inediti. (…) Il cibo potrà renderci liberi, se tornerà a essere il “nostro” cibo, in tutti i modi esistenti e immaginabili, secondo le diverse culture e inclinazioni. Perché cibo è libertà».
LANGA FELIX «Il percorso iniziato in Langa quasi trent’anni fa ci ha portati oggi a essere questo, ad avere tutte quelle facce, tutti quei saperi, tutti quei prodotti, tutte quelle visioni dell’esistenza di cui sono portatori i nostri amici da ogni continente. Credetemi: conoscerli con il tempo, vederli nei loro territori e poi tutti riuniti nelle occasioni deputate è qualcosa che toglie il fiato e fa volare l’immaginazione. Fa pensare a cosa potrebbero essere la Terra e il cibo, suo frutto principale, se solo tutti lasciassero sprigionare questa energia; se non ci fossero omologazione, spreco, “libero mercato”, ma rispetto, scambio, anche soltanto curiosità. Io confido che la diversità vincerà, perché non ci si può opporre. Sta già vincendo».
Carlo Petrini, “Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione” (Giunti 2013, pp. 192, € 12)