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 2013  novembre 13 Mercoledì calendario

LETTO «Ho bevuto? Beh, un po’ di Red Bull. Magari con un po’ di alcol in mezzo… Aver vinto il titolo non mi toglie il dovere di fare i lavori di casa

LETTO «Ho bevuto? Beh, un po’ di Red Bull. Magari con un po’ di alcol in mezzo… Aver vinto il titolo non mi toglie il dovere di fare i lavori di casa. Mi devo rifare il letto, tenere a posto la camera: ma solo la mia. Apparecchio la tavola, ma sparecchiarla tocca a mio fratello Alex» (Marc Marquez racconta i festeggiamenti per il suo primo titolo MotoGp). FUTURO «Ormai in casa rossonera si parla solo di futuro. Chi sarà il nuovo allenatore, chi sarà il nuovo dirigente responsabile, il mercato. Quando la tifoseria è in subbuglio la società dovrebbe essere compatta, muoversi su un’idea unica. Invece andando avanti così sarà sempre più dura» (Luciano Spalletti e la crisi del Milan). RIMPIANTI «Sono napoletano doc, cresciuto nelle giovanili azzurre e malato del Napoli. Purtroppo ci ho giocato nel momento più buio del club. È il mio unico rimpianto» (l’attaccante del Sassuolo Floro Flores). INDONESIANO «Posso dire che è difficile che impari l’indonesiano, ma mi piacerebbe rimanere a dare il mio contributo a questa grande famiglia che è l’Inter. Mazzarri come Mourinho? Walter è uno tosto, ha le idee molto chiare: la sua mano sul gruppo si vede e la squadra lo sta seguendo. Mourinho mi ha fatto gli auguri per il ritorno in campo: rimane un amico» (il capitano dell’Inter Javier Zanetti). INDIANI «Quando ero più giovane, mio padre andava a incontrare potenziali sponsor chiedendo se volevano sostenere un pilota non bianco e in genere riceveva in cambio una risata. Ora l’atteggiamento è cambiato parecchio. Spero che ci saranno molti più piloti non bianchi in griglia, compresi quelli indiani» (Lewis Hamilton). ZINGARO «Il razzismo fa male e non c’è giustificazione per cori e insulti per il colore della pelle o la provenienza. Anche a me urlano spesso zingaro, ma io me ne frego» (l’attaccante macedone del Napoli Goran Pandev). UMANO «Con Silvano Galbusera mi sono trovato bene. Non ho troppe preoccupazioni per la sua scarsa esperienza. In fondo le cose da fare sono quelle. È importante avere un rapporto umano più che tecnico. Oggi la MotoGP è a un livello altissimo e ogni dettaglio va curato al massimo. Abbiamo tutti gli strumenti per farlo. Jerry Burgess si fidava più delle impressioni del pilota che dei dati che avevamo a disposizione» (Valentino Rossi, che dopo anni ha cambiato il suo capo tecnico).