Maurizio Crosetti, La Repubblica 11/11/2013, 11 novembre 2013
“NON GIOCATE O VI AMMAZZIAMO” E I CALCIATORI SI ARRENDONO AGLI ULTRÀ
SE GIOCATE, vi ammazziamo.
Gli ultrà della Nocerina, esclusi dalla trasferta di Salerno, obbligano la loro squadra a simulare infortuni per non continuare la partita, che finisce dopo venti minuti, in undici contro sei. Una cosa mai vista. E il terrore diventa commedia. Alla fine hanno vinto loro e ha perso, una volta ancora, il mondo del pallone. La partita è stata sospesa dopo venti minuti. I giocatori, intimiditi dal «clima collettivo di minaccia » acceso alla vigilia della gara, quando lo zoccolo duro della tifoseria si è presentato alle porte dell’hotel di Mercato San Severino dove la squadra era in ritiro, hanno interpretato loro malgrado una farsa senza precedenti: tre sostituzioni nei primi 120 secondi di gioco, poi altri cinque calciatori hanno chiesto il cambio per “infortunio”.
Una scena mai vista nei campionati professionisti, che ha obbligato l’arbitro Sacchi a fischiare la fine come da regolamento. Così sono usciti dal campo bersagliati dagli insulti del pubblico, mentre lo stadio Arechi veniva sorvolato da un aereo ultraleggero che esponeva uno striscione con la scritta: “Rispetto per Nocera e per gli ultras”. Negli spogliatoi, il ds della Nocerina Luigi Pavarese ha annunciato le dimissioni di tutti i dirigenti e ha provato a ridimensionare gli infortuni: «I ragazzi sono andati in campo senza effettuare riscaldamento ». Le immagini però sono impietose, mostrano atleti che in almeno un paio di occasioni si lasciano cadere come tramortiti. «A Salerno è accaduto un fatto di gravità assoluta, una vergogna assoluta», commenta Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro. Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, avverte: «Salerno non è un caso isolato ricordiamo quanto avvenuto a Genova con il Genoa e ad Ascoli. È facile parlare quando non si vivono certe situazioni. Se uno le vive in diretta, calato in determinati ambienti, non può non tenerne conto. C’è tanto da fare, servono risposte per tutti». Il presidente della Lazio Claudio Lotito, anche patron della Salernitana, dice: «Non ero a Salerno, ma i fatti si commentano da soli». Voce (stonata) fuori dal coro, quella del sindaco di Nocera, Manlio Torquato: «Forse si è alzato troppo il livello di prevenzione, creando al di là delle migliori intenzioni un corto circuito ».
Le indagini sono in svolgimento, la polizia di Salerno ha già individuato venti dei 200 ultras che hanno minacciato la squadra a Mercato San Severino. Per loro scatterà certamente il Daspo, ma si potrebbe profilare, oltre al reato di manifestazione non autorizzata, anche l’ipotesi di violenza privata ai danni dei calciatori. Sono stati sentiti i giocatori e vengono visionate le foto scattate dalla Scientifica all’esterno dell’hotel. Spiega il questore di Salerno Antonio De Jesu: «I giocatori hanno subito pressioni intimidatorie da parte di questi 200 ultras, l’arrivo non è stato turbato da alcun evento, ma i giocatori non erano sereni e hanno espresso la volontà di non scendere in campo». Così De Jesu è salito personalmente sul bus per tranquillizzare la squadra, assicurando che la sicurezza sarebbe stata garantita dalla polizia. «E se domani andiamo a prendere un caffè in centro e veniamo aggrediti?», ha replicato qualcuno. Alla fine, hanno accettato di andare allo stadio, ma nessuno evidentemente se la sentiva di scendere in campo. «Per come si è sviluppata ed è terminata, la gara è stata giocata in condizioni di massima sicurezza. Era stato predisposto un robusto servizio di ordine. Non abbiamo avuto turbolenze o incidenti, né feriti tra tifosi e poliziotti», sottolinea il questore, che ci tiene a evidenziare come «la maggioranza della tifoseria nocerina sia sana». Oltre 5 mila sono muniti di tessera del tifoso e anche per questo è stata contestata la scelta di vietare la trasferta per una partita attesa da 25 anni, ma ritenuta dagli addetti ai lavori ad altissimo rischio incidenti. Troppo pericolosa per rischiare un match a stadio completo. La sospensione della gara è stata accolta come uno scudetto a Nocera inferiore. Il tam tam è partito su Facebook: «Tutti in piazza a festeggiare, ha vinto il popolo nocerino». Nei bar cori come dopo una vittoria, bandiere nelle strade. Gente in tripudio per una partita che non si è giocata, l’ultimo paradosso di questo pallone malato.