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 2013  novembre 10 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA TRAGEDIA DELLE FILIPPINE


REPUBBLICA.IT
ROMA - Situazione sempre più drammatica nelle Filippine dopo il tifone Haiyan. Il presidente delle Filippine Benigno Aquino ha dichiarato oggi lo stato di "calamità nazionale". In questo modo, ha spiegato, il governo potrà controllare i prezzi dei beni di prima necessità e accelerare lo stanziamento di fondi d’emergenza.

Stando alle stime dell’Unicef, ci sarebbero quattro milioni di bambini bisognosi di aiuto. Difficile anche avere notizie. La Farnesina sta rintracciando gli italiani, ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, spiegando che ’’alcuni di questi non si erano registrati sul sito, né si erano manifestati prima: siamo quindi stati allertati dalle famiglie ed è iniziata la ricerca in questo disastro’’. Dall’unità di crisi della Farnesina non risultano, al momento, italiani coinvolti, ha detto il vice ministro degli Esteri, Lapo Pistelli. "Per quanto riguarda gli aiuti ho firmato stamani i primi provvedimenti di emergenza per cui l’Italia farà partire nelle prossime ore da Brindisi viveri, medicinali e attrezzature per l’emergenza. Si tratta di un valore totale di oltre 1,5 milioni di euro tra beni materiali e fondi alle agenzie che si stanno occupando dell’emergenza" ha aggiunto Pistelli. Intanto l’ambasciata italiana a Manila non è ancora riuscita a contattare alcuni connazionali, ’’forse una dozzina’’, la cui presenza è stata segnalata nelle zone colpite dal super tifone Haiyan.

La testimonianza di un italiano. "Comunicare con l’Ambasciata italiana nelle Filippine è difficile. In casi come questo ancora di più, ma ho parlato due ore fa con un reporter locale di GMA News e mi ha assicurato che nella lista dei 395 stranieri registrati nei resort non risulta alcun italiano", ha detto a Repubblica.it Edward Camisa, siciliano che da quattro anni vive a Manila. "Ho parlato con il giornalista e mi sono fatto dare l’aggiornamento della situazione. La comunicazione con i resort più grandi è possibile e sono disponibile ad aiutare i connazionali che magari per qualche motivo non riescono a contattare i parenti in vacanza. Al momento, comunque, non risultano italiani coinvolti nella catastrofe". Un’emergenza grave, soprattutto per le zone più povere: "Come si vede dalle immagini - ha detto Camisa -, la devastazione riguarda le baracche costruite con legno e lamiere: i palazzi e gli edifici in cemento non hanno subito danni. Gli esperti dicono che la stessa distruzione sarebbe stata provocata anche da un tifone di intensità molto più bassa, perché le abitazioni sono costruite con materiali poveri. L’evacuazione era impossibile perché i filippini hanno solo le baracche dove stare e adesso per la popolazione più povera è davvero emergenza". Le falde acquifere sono contaminate ed è saltata l’elettricità. "Nella zona più colpita ora c’è il caos totale, tanto che stanno arrivando circa mille poliziotti in elicottero e si pensa a un intervento dell’esercito per fermare lo sciacallaggio e gli assalti ai minimarket". Lasciare la zona colpita da Haiyan è difficile, dato che i collegamenti sono praticamente inesistenti: "Al momento - prosegue Camisa - non c’è la possibilità di spostare gli stranieri, dato che le piccole barche di legno che vengono utilizzate per collegare le piccole isole con la zona dell’aeroporto sono state spazzate via dal vento".

Da Papa Francesco contributo di 150 mila dollari. Per aiutare le popolazioni colpite dal tifone, Papa Francesco ha disposto un contributo di 150 mila dollari: "Il Santo Padre Francesco, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, ha stabilito di inviare un primo contributo di 150,000 dollari per il soccorso alle popolazioni", si legge in un comunicato del dicastero caritativo della Santa Sede. "Tale somma, che verrà ripartita attraverso la Chiesa locale nelle regioni maggiormente toccate dalla calamità, sarà impiegata a sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e degli alluvionati, e vuole essere una prima e immediata espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento del Sommo Pontefice nei confronti delle persone e dei territori devastati dalle inondazioni". Il Papa ha, poi, lanciato un appello su Twitter.

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Emergenza aiuti. L’Unicef che sta accelerando l’invio di aiuti d’emergenza nelle zone delle Filippine devastate. "Vista la drammatica situazione, abbiamo deciso di aprire una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini delle Filippine - ha detto il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera - rivolgiamo un appello a tutti: è possibile donare tramite il sito Unicef.it e i consueti canali".

L’Unicef ha già mobilitato aiuti - in particolare cibo terapeutico per bambini, kit igienico-sanitari, acqua - per 3.000 famiglie delle zone colpite; non appena sarà possibile l’accesso, verranno distribuiti, con priorità nell’area di Tacloban. "Stiamo facendo più in fretta possibile per procurarci aiuti essenziali per i bambini che stanno sopportando il peso di questa crisi", ha detto il rappresentante Unicef per le Filippine Tomoo Hozumi. "Raggiungere le zone più colpite è molto difficile; l’accesso è limitato a causa dei danni provocati dal tifone alle infrastrutture e alle comunicazioni, ma stiamo lavorando giorno e notte per trovare modi per rendere disponibili più rapidamente gli aiuti per i bambini, non appena le condizioni lo consentiranno".

Save the Children lancia appello per raccolta fondi. Save the Children ha lanciato un appello di raccolta fondi globale di 30 milioni di dollari (22,3 milioni di euro) per rispondere all’emergenza soccorsi nelle Filippine, dopo la devastazione portata da Hayan, uno dei più potenti tifoni mai registrati, che ha colpito la parte orientale del paese l’8 novembre scorso. C’è infatti urgente bisogno di acqua pulita, cibo, generi di prima necessità, medicine, materiali per costruire rifugi, ma anche interventi di supporto psicologico, ha avvertito l’organizzazione.

A caccia di cibo. A Tacloban, gruppi di sopravvissuti al tifone si scontrano per accaparrarsi il cibo ancora disponibile. Lo riferiscono le autorità locali, nella città dell’isola di Leyte in cui secondo le fonti ufficiali il bilancio delle vittime arriverà a 10mila morti. Intanto, però, oltre agli alimenti mancano anche acqua e farmaci, per fermare la disidratazione e la dissenteria che stanno colpendo la popolazione. Grave la situazione anche per i feriti, che non possono essere ricoverati perché le strutture sono danneggiate o distrutte e non ci sono mezzi di trasporto per trasferirli.

Conferenza clima, delegato Filippine digiuna. Il delegato delle Filippine alla conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, Sano Naderev, digiunerà in segno di solidarietà con i suoi connazionali colpiti dal tifone Haiyan e affinché durante la conferenza si facciano progressi. "Per solidarietà con i miei compatrioti, che faticano a trovare cibo (...), inizierò un digiuno volontario contro i cambiamenti climatici", e "non mangerò durante la conferenza fino a che non si intravedano risultati significativi", ha detto Sano Naderev.

Vietnam, allarme finito. È rientrato l’allarme in Vietnam dopo il passaggio senza troppi danni del tifone Haiyan, che ha toccato il Nord est del paese ormai depotenziato e degradato a tempesta tropicale. Per precauzione le scuole nelle zone interessate e anche ad Hanoi, la capitale del paese, oggi sono state chiuse. Nel resto del paese, inclusa Ho Chi Min City, l’ex Saigon e cuore economico del Vietnam, la situazione era ed è di assoluta normalità. La forte tempesta, con raffiche di vento sino a 120 chilometri orari, si è scatenata nella notte e nel primo mattino locali con piogge violente e torrenziali. L’aeroporto di Hanoi è però sempre rimasto aperto, anche se diversi voli interni sono stati cancellati o ritardati.

Cina, almeno 4 morti. Ma è di almeno quattro persone morte e di decine di dispersi il primo bilancio nel sud della Cina, colpito da forti piogge provocate dal supertifone Haiyan. L’ agenzia Nuova Cina riferisce che le scuole sono rimaste chiuse per precauzione nelle città di Beihai, Qinzhou e Fangcgenggang, mentre le precipitazioni continuano. In precedenza, Haiyan aveva causato la morte di tre persone nella provincia insulare di Hainan, sempre nel sud del Paese. Sette pescatori che si trovavano in mare sono dati per dispersi. In totale circa mezzo milione di cinesi hanno subito la furia del tifone che ora si è ridotto di intensità ed è stato "declassato" a tempesta tropicale.

COME AIUTARE LE POPOLAZIONI


ROMA - Il dramma umanitario delle Filippine ha innestato una gara di solidarietà. L’Italia ha stanziato 1,5 milioni di euro a favore della popolazione colpita, ma sono tanti i paesi che hanno già inviato cibo e kit di prima necessità, destinate alla città di Tacloban e a tutta la regione colpita.

Si lavora in condizioni estreme. Le principali Ong e associazioni internazionali di volontariato hanno lanciato una serie di campagne per raccogliere fondi da destinare al paese asiatico. Molte sono già intervenute sul territorio: "Gli operatori stanno lavorando in condizioni estreme. Le strade sono interrotte con detriti e rottami ovunque, pochissimi i mezzi di trasporto, chiusi gli aeroporti" ha detto Marco Guadagnino, di Save the Children Italia. L’associazione ha attivato il numero verde 800988810 (operativo dalle 9 alle 21) per raccogliere fondi e sostenere la popolazione dell’arcipelago colpito, ma è possibile donare anche online sul sito dell’associazione.

Le iniziative più urgenti. L’Unicef sta accelerando l’invio di aiuti d’emergenza nelle zone delle Filippine devastate. "Vista la drammatica situazione, abbiamo deciso di aprire una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini delle Filippine - ha detto il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera - rivolgiamo un appello a tutti". Per aderire è possibile donare online, sul conto corrente postale numero 745.000 intestato a Unicef Italia, con la causale "Emergenza Filippine" o telefonando al numero verde 800745000. Anche la Caritas italiana ha aperto una raccolta fondi a sostegno degli interventi nelle zone colpite. Si può donare fondi online oppure con un bonifico bancario.

Tutti i dettagli per contribuire. La Comunità di Sant’Egidio ha indetto una preghiera per le vittime il 12 novembre alle 20:15 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. La comunità filippina residente in Italia si è attivata, attraverso il Filipino Womens’ Council e Defence for Children, per raccogliere fondi a supporto della popolazione colpita dal supertifone Haiyan nelle 36 province filippine. Il network internazionale contro povertà e ingiustizia Oxfam ha già inviato un team per valutare le condizioni dell’acqua e delle condizioni igienico-sanitarie. Tutti i dettagli per dare un contributo sono sul portale di Oxfam.

Due aerei cargo da MSF. Le prime équipe di dottori di Medici Senza Frontiere sono arrivate a Cebu, a loro si uniranno nei prossimi giorni altri 30 fra medici, psicologi e logisti. L’organizzazione invierà anche due aerei cargo con materiali medico e di logistica. Per donare è possibile consultare il sito dell’associazione. La Croce rossa internazionale ha già consegnato migliaia di pasti caldi nelle regioni più colpite, grazie ai volontari filippini. Per aiutare è stata lanciata una campagna online per devolvere fondi per le persone colpite.