Emilio Randacio, La Repubblica 11/11/2013, 11 novembre 2013
LO STATO DA QUATTRO ANNI ASPETTA 250MILA EURO DA MILLS
MILANO — La condanna penale è stata dichiarata prescritta nel febbraio del 2010 dalla Cassazione. Ma i conti con la giustizia italiana per l’avvocato inglese David Mills, non sono comunque ancora stati saldati. Perché il dispositivo della Corte prevedeva anche un risarcimento a Palazzo Chigi da 250 mila euro. E questo denaro non è stato mai versato. Impossibile rintracciare sul terreno londinese beni riconducibili all’avvocato creatore delle società off-shore del gruppo Fininvest? Non proprio, meglio dire che nessuno ci ha ancora provato. Prima sotto il governo Monti e recentemente sotto la gestione di Enrico Letta, l’avvocatura di Stato ha sollecitato la pratica. Ma, per adesso, non si è mosso nulla. Dall’ufficio legale di Palazzo Chigi, si fa sapere che mettendo in moto la procedura non si avrebbe comunque la sicurezza di ottenere il denaro.
Il nome di David Mackenzie Mills è più volte rimbalzato nelle cronache di Mani pulite. Prima nella veste di testimone nell’inchiesta All Iberian in cui Silvio Berlusconi era imputato di falso in bilancio. Qualche anno dopo, invece, convocato dal pm milanese Fabio De Pasquale, aveva lui stesso confessato al termine di un interrogatorio di essere stato pagato dallo stesso Cavaliere — 600 mila dollari —, in caso di convocazione da parte del pool di omettere i particolari sulla struttura estera della Fininvest che aveva lui stesso creato. Dichiarazioni che sono sfociate in un’autoincriminazione e nello scontato coinvolgimento dello stesso Berlusconi. L’accusa: corruzione giudiziaria.
Il processo all’ex premier, grazie soprattutto a una serie di stop imposti dalle leggi ad personam — legittimo impedimento e Lodo Schifani — , si è concluso con la prescrizione due anni fa. La posizione di Mills, solo per un paio d’anni è rimasta affiancata insieme a quella dell’imputato illustre. Poi era arrivato lo stralcio. Comunque troppo tempo è passato, ha stabilito il 25 febbraio 2010 la Cassazione, anche se dopo due sentenze passate in giudicato, il risarcimento deve essere pagato.
L’avvocatura dello Stato ha così avviato le solite procedure, ma fino ad adesso senza risultati. Bisogna assoldare un legale inglese — hanno fatto sapere da Palazzo Chigi — , con costi imprecisati. Da qui il tentennamento interminabile. A quattro anni dalla sentenza, i 250 mila euro non sono ancora stati pagati e se questa linea proseguirà, sono pari a zero le speranze che le cose cambino in futuro.