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 2013  novembre 11 Lunedì calendario

PROSTITUZIONE MINORILE, IN MANETTE IL DISTURBATORE TV GABRIELE PAOLINI


In Italia è noto soprattutto per le sue intrusioni televisive, ormai diventate un marchio distintivo (dal 2002 è addirittura inserito nel Guinness dei primati come sabotatore seriale), ma ora Gabriele Paolini rischia di legare la sua immagina a qualcosa di decisamente meno folkloristico della sua personale battaglia per la diffusione del profilattico. I carabinieri di Roma lo hanno arrestato ieri con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, nonché di detenzione di materiale pedo-pornografico. A quanto si apprende, Paolini sarebbe inchiodato da foto e video nei quali è ritratto mentre consuma rapporti sessuali con minorenni.
È da qualche anno che Paolini non si limita ai blitz durante i collegamenti televisivi ma ha approntato un’attività di produzione e vendita di materiale pornografico (che lo vede spesso protagonista) e che in qualche modo gli dà da vivere. Qualcosa di decisamente lontano dalle immagini di Paolo Frajese, inviato del Tg1, che nel 1998 lo prende a calci durante un collegamento per i Mondiali di Francia ’98, immagine che ha fatto il giro del mondo e che ha contribuito alla sua notorietà.
Nato a Milano nel 1974, Paolini non è nuovo alle cronache giudiziarie. Nel 2006 la Cassazione ha confermato la sua condanna a tre mesi per molestie per una sua azione di disturbo durante un collegamento Rai nel 2002 in diretta con Palazzo Chigi. Sempre quell’anno, per ordine della magistratura, la polizia postale ha sequestrato i siti che Paolini usava per pubblicare il proprio materiale pornografico. Su quei siti, infatti, insultava l’amico d’infanzia nonché critico cinematografico Robert Bernocchi. Nel 2010, per quell’indagine, Paolini è stato condannato a a 2 anni e 8 mesi per tentata estorsione, calunnia e diffamazione. Tormentava infatti Bernocchi e la sua compagna con telefonate e scampanellate al citofono ed era arrivato a pretendere, dietro minaccia, il pagamento di 25.000 euro. Infine nel 2012 è stato condannato a 6 mesi e a un risarcimento di 30.000 euro per molestie nei confronti di tre giornalisti di Mediaset.
Ora la nuova vicenda, che non pare legata all’ultima inchiesta sulle baby squillo di Roma, rischia di far completamente svanire la sua immagine di disturbatore seriale per sostituirla con quella di sfruttatore di minorenni.