Valeria Costantini, Corriere della Sera 10/11/2013, 10 novembre 2013
LA «DOLCE VITA» DA MASTINO DIVI, TELLINE E NOSTALGIA
L’aneddoto che Alberto Mastino amava più raccontare, era forse quello della traversata compiuta dal papà Ignazio dalla Sardegna al Lazio: su una barchetta di 5 metri, in mezzo al buio, per finire sulle spiagge di Ostia invece che a Fregene. Un chiacchierone, sempre col sorriso sulle labbra, lo storico ristoratore della cittadina alle porte di Roma, si è spento a 72 anni dopo una lunga malattia. Insieme ai fratelli Lillo e Maurizio aveva ereditato un lungo «amarcord» della storia di Fregene, il ristorante Mastino di via Silvi Marina, nel cuore del pittoresco Villaggio dei Pescatori.
Alberto era nato lì, nel 1941, uno degli ultimi veri abitanti di quel gruppetto di casupole colorate che si confondono col bianco della sabbia. Più defilato rispetto ai fratelli, non si definiva imprenditore ma pescatore, proprio come il padre: «mi trovate dietro i fornelli o in barca», le prime parole che usava per descriversi.
Era l’anima del ristorante. Con gli altri familiari, anche Alberto era cresciuto sulle ginocchia di personaggi come Federico Fellini, di casa a Fregene insieme alla sua Giulietta Masina, sempre a pranzo da Mastino: Alberto raccontava spesso sogghignando anche delle liti tra il papà e il grande regista.
Negli anni d’oro di Fregene, culla del cinema romano tra i favolosi anni ’50 e ‘60, personaggi famosi e registi sbarcavano spesso alla «spiaggia di Cinecittà» e la tappa d’obbligo era il suo ristorante simbolo. Da Gillo Pontecorvo, che durante le riprese del film Queimada andava a pranzo con Marlon Brando, a Walter Chiari, da Sergio Leone a George Sanders e Maria Schneider, da Gian Maria Volontè a Vittorio Gassman, da Sofia Loren a Mario Monicelli, un amico di famiglia.
«Per me senza Mastino non è Fregene, è una perdita grandissima per tutti noi. – ricorda l’amico scomparso Enrico Vanzina, regista e sceneggiatore, nonché presidente della Proloco cittadina - Alberto era il filosofo di questa famiglia speciale, che conserva un mix unico, anima popolare e raffinatezza insieme, capace di creare un locale al contempo esclusivo e di forte impatto territoriale. Trovi tavoli pieni di vip e accanto famiglie e ragazzini che festeggiavano compleanni. E questo è bellissimo. Questa famiglia e il rapporto che ha con il mare, li ho trovati in pochi posti al mondo”. La Storia è passata sui tavoli del ristorante di Fregene: Alberto se li ricordava tutti. Come gli incontri con politici come Ronchey o Craxi, tra dibattiti sul futuro della democrazia e alleanze sancite su un piatto di telline.
L’ultimo super-ospite era stato l’estate scorsa Woody Allen, impegnato nelle riprese del film The Bop Decameron a Roma, sbarcato a Fregene con la moglie che già conosceva il ristorante. Oggi c’è una foto ricordo sui muri di Mastino, il regista ritratto insieme a tutto lo staff del ristorante, come da lui richiesto. A far compagnia a Federico, Albertone e tutti gli altri.