Anna Lombardi, La Repubblica 10/11/2013, 10 novembre 2013
ONDE GIGANTI, VENTI A 315 KM COSÌ IL CALORE DEL PACIFICO HA PARTORITO LA TEMPESTA KILLER
IMMAGINATE un treno ad alta velocità che punta dritto su di voi: e non c’è modo di scansarlo perché la sua folle corsa si estende per un diametro di centinaia di chilometri. A cos’altro paragonare le super raffiche di vento con cui Haiyan, il quarto tifone più potente della storia, ha travolto le Filippine? Superiori ai 230 chilometri orari, con picchi di 315. Seguite da una montagna d’acqua: almeno 20 millimetri di pioggia l’ora che hanno sferzato il diametro di 600 chilometri formato dal tifone. E quelle onde, che uno dei sopravvissuti ha descritto: “più alte di un albero di cocco”. Immense, gigantesche, alte fino a otto metri.
«Negli ultimi 5 anni i fenomeni meteorologici di carattere violento sono aumentati di frequenza e imponenza» dice il geologo e scrittore Mario Tozzi, esperto di catastrofi climatiche: «Stiamo assistendo a un vero cambiamento di scala. Le condizioni per un super tifone sono le temperatura degli oceani oltre una certa soglia, che funzionano come serbatoio d’energia. Tanto più la temperatura degli oceani e del sistema atmosferico cresce, tanto più questi fenomeni saranno frequenti: e con queste caratteristiche fuori scala». Prima di arrivare sull’isola, in effetti, Haiyan (o Yolanda, come lo chiamano i filippini) era ancora più potente. Poi l’impatto con la terraferma in cinque punti, secondo l’ufficio nazionale di meteorologia di Manila - ne ha fortunatamente depotenziato la folle corsa. La velocità del vento “scesa”, si fa per dire, da 315 a 265 km/h. Quanto basta comunque a terrorizzare i Paesi che incrocerà nelle prossime ore in direzione nord-ovest. Il Vietnam, dove un milione di persone sono già state evacuate. E il Sud della Cina.
«È evidente» prosegue Tozzi «che questi fenomeni vanno iscritti in una situazione climatica che sta cambiando. In quelle zone, certo, ci sono sempre stati. Ma la violenza a cui stiamo assistendo ha qualcosa di più. Il clima si sta estremizzando: non solo il caldo, ma anche il freddo. E tutto dipende dall’aumento di energia in gioco». Colpa del surriscaldamento climatico? «Posso dirle questo: più si va indietro nel tempo, più fenomeni del genere sono rari. Più ti avvicini a noi, più sono frequenti». Non proprio un invito a ben sperare.