Giacomo Galeazzi, La Stampa 10/11/2013, 10 novembre 2013
CAMILLIANI, DOPO LO SCANDALO ARRIVA IL COMMISSARIAMENTO
Verso il commissariamento dei Camilliani. L’inchiesta che ha decapitato una delle principali «famiglie» religiose è un vaso di Pandora dal quale escono rivelazioni sconcertanti. Lotte di potere talmente violente da sfociare nel sequestro di «conclavisti» avversari nel Capitolo, milioni di euro sottratti alle casse, proprietà intestate ad amanti, affarismo e clientelismo. «La Chiesa è da riformare perché i membri della Chiesa sono peccatori e hanno bisogno di conversione», ha ammonito ieri Francesco nell’omelia a Santa Marta.
Dopo il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, il risanamento papale sta per investire proprio l’ordine il cui Superiore generale padre Renato Salvatore è in carcere con l’accusa di aver sequestrato due confratelli contrari alla sua rielezione. I Consultori dei Camilliani hanno avuto un incontro con il prefetto e il segretario della Congregazione per la Vita consacrata Braz de Aviz e Rodriguez Carballo. «La situazione non è stata chiarita», spiegano in Curia, anche perché «l’amministrazione era tutta in mano al Superiore arrestato e i Consultori non vigilavano su bilanci e condotte». Nel mirino la gestione delle strutture sanitarie e assistenziali del sud. E Bergoglio esige assoluta trasparenza. «Se fosse una diocesi verrebbe nominato un amministratore apostolico- puntualizza sul sito cattolico Aleteia il canonista don Filippo Di Giacomo-.In questo caso invece verrebbe nominato un commissario pontificio che viene a scadenza con la celebrazione del nuovo Capitolo. Potrebbe essere un religioso dello stesso ordine oppure di ordini affini. Nel caso dei Legionari di Cristo il commissario pontificio fu un cardinale, ma non è la regola». Nel diritto canonico il vuoto di potere non esiste. «Quando la sede è vacante o impedita il vicario generale prende il suo posto- aggiunge il canonista-.Il problema è che se le accuse saranno confermate, allora il capitolo generale è stato falsato e la Santa Sede farà ripetere il capitolo in quanto nullo. A quel punto, anche le contestuali elezioni di vicario e consiglieri risulterebbero prive di valore». E «il diritto canonico recepisce come proprie le leggi civili e penali del Paese: una condanna sarebbe per la Chiesa la prova di un fatto realmente avvenuto».
Oggi a Roma il vicario Guarise e i consultori Sousa, Sorgho e Goudjinou riuniscono i Provinciali. Sostiene il teologo Gianni Gennari: «La Santa Sede ha gli strumenti per applicare il diritto canonico: nel caso di appropriazione di fondi a titolo personale, può procedere anche per la violazione del voto di povertà». Sui media «si invoca una sanità cattolica più trasparente, ma quella laica lo è?», si chiede Gennari. Oggi «c’è una concentrazione su realtà cattoliche: San Raffaele, Idi, San Carlo e ora i Camilliani: istituzioni operanti da secoli a beneficio dei cittadini pagano per colpe di pochi».