Lorenza Castagneri, La Stampa 9/11/2013, 9 novembre 2013
TUTTI PAZZI PER PEPPA PIG CARTONE ANIMATO DEI RECORD
Avete dei bambini piccoli? Allora la conoscete di sicuro. Non ne avete? Tranquilli, la conoscete comunque. Lei è Peppa Pig. Il cartone animato con protagonista la maialina inglese che è diventato un fenomeno travolgente. Figli, mamme, papà, nonni. Famiglie intere. Tutti sanno chi è Peppa, inventata dal trio Phil Davies, Mark Baker e Neville Astley, protagonista del piccolo schermo britannico da quasi 10 anni e arrivata in Italia nel 2010. Ormai quasi una compagna di giochi virtuale dei più piccoli che tutti i giorni seguono le sue avventure in tv.
La conferma arriva dai dati Auditel. Sono 500 mila i bambini dai tre ai sei anni che guardano Peppa Pig, tra mattino, pomeriggio e sera su Rai Yo Yo, l’unico canale, insieme con Disney Junior, che trasmette la serie. Ma in certi casi si raggiungono punte di 600 mila spettatori, che fanno raddoppiare, a ogni passaggio del cartone animato, lo share medio della rete. Tanto che la Rai sembra aver deciso di puntare su Peppa.
Da gennaio saranno trasmesse le puntate della sesta serie: 26 episodi che si aggiungono agli altri 182, che vanno in onda in questo periodo. In italiano, in versione mista e in inglese. Per fare pratica con la lingua straniera fin da piccoli e divertendosi. Con Peppa che si lancia nelle pozzanghere piene di fango, Mamma Pig alla disperata ricerca del dinosauro del suo fratellino George e Papà Pig che divora la sua amata fetta di torta al cioccolato.
Scene di vita quotidiana. Cose che capitano in tutte le famiglie. È questo il bello di Peppa Pig. «In tv i bambini rivedono ciò che vivono ogni giorno nelle loro case», racconta Ignazio Licciardi, docente di Pedagogia all’Università di Palermo, che ha più volte affrontato il tema del valore pedagogico dei personaggi dei cartoni animati. «Va anche detto - aggiunge - che Peppa Pig si fa portatore di valori che sono fondamentali nella vita dei più piccoli: l’idea di famiglia, di amicizia, l’importanza della scuola. Un aspetto che non può essere trascurato».
Come era già successo in passato con Hello Kitty, anche il «caso» Peppa Pig non si esaurisce al successo di pubblico sul piccolo schermo. Il riflesso più evidente è quello sul merchandising. Giocattoli, zaini, astucci, palette e secchiello da mare. E ancora libri, dvd, un magazine bisettimanale, senza dimenticare l’immancabile album delle figurine. Oltre un centinaio di prodotti tutti con su stampato il faccione sorridente di Peppa.
In Italia è la European Television Service (Ets) che detiene i diritti per l’utilizzo del marchio Peppa Pig, venduti, nel nostro Paese, a una cinquantina di aziende. «A quanto ammonta il giro d’affari? Più o meno 40 milioni di euro all’anno», risponde Francesco Raiano, manager di Ets. «Certo - aggiunge - siamo lontani dalle cifre del Regno Unito, dove Peppa Pig è un business da 300 milioni. Ma là il cartone animato esiste dal 2004. È normale. Il mercato italiano ha una potenzialità di crescita che può raggiungere i 140 annui».
Per andare più sul concreto. Fin dal 2010 la casa editrice Giunti pubblica i libri di Peppa Pig. Da allora, in libreria sono arrivati una quindicina di volumi che hanno venduto quasi cinque milioni di copie. Non va peggio alla Universal, che commercializza i dvd delle puntate del cartone animato: ne sono andate a ruba 400 mila copie. Ma a queste vanno aggiunte le visualizzazioni su YouTube. Il record l’ha fatto registrare l’episodio dal titolo «Il piccolo Alex»: quasi sette milioni di clic. A quando il film? «Per ora non se n’è ancora parlato - assicura Raiano -. È presto. Bisogna capire come un personaggio pensato per i bambini potrebbe rendere al cinema».
Per il momento comunque i fan sappiano che in Italia esistono tre mascotte del personaggio. Peccato che tutte abbiano tutti i fine settimana prenotati da adesso a gennaio. Tra gli impegni già fissati c’è l’iniziativa promossa dall’Agenzia Kimbe in collaborazione, tra gli altri, con Rai Yoyo, l’Allegria Tour che porterà Peppa nei reparti pediatrici di 11 ospedali. Perché una maialina con il vestito rosso faccia sorridere anche i bambini meno fortunati.