Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  novembre 09 Sabato calendario

MILANO, LITE SU VIA GLUCK CELENTANO: NON È DA TUTELARE


Il Comune di Milano propone di tutelare la strada cantata da Adriano Celentano ne «Il ragazzo della via Gluck», inno contro la cementificazione selvaggia, presentato al festival di Sanremo nel 1966, in cui raccontava che «là dove c’era l’erba» lo sviluppo urbanistico aveva portato «solo case su case, catrame e cemento». L’iniziativa viene presentata come un omaggio al cantante, che però fa sapere di disapprovare, con una dichiarazione che rifiuta il ruolo di foglia di fico e denuncia l’ipocrisia di un vincolo paesaggistico ormai inutile e anacronistico. Non solo: la replica di Celentano approfondisce la polemica con la giunta di centrosinistra, più volte accusata di tradire la spinta di cambiamento e l’ispirazione ambientalista, con scelte in linea con la giunta precedente di Letizia Moratti. E dunque una polemica cittadina diventa un tema politico. Non solo sulla giunta Pisapia, ma sul rapporto tra la sinistra, la speculazione edilizia e la tutela del paesaggio.
Ieri la giunta Pisapia ha deliberato la richiesta di vincolo paesaggistico per quattro aree della città, tra cui via Gluck. Inoltre, per iniziativa di alcune associazioni, al civico 14, dove il cantante è nato, verrà posta una targa con alcuni versi della canzone. La proposta di vincolo paesaggistico «è legata all’alto valore di testimonianza storica, culturale e simbolica» della strada, per evitare «interventi che ne possano alterare i caratteri edilizi e morfologici». L’iter dovrebbe durare almeno un anno, ma scatta subito un «periodo di salvaguardia».
Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris, aggiunge che l’importanza del luogo è dovuta anche «al fatto che ci sia nato uno dei cantanti più importanti della musica italiana che ne ha narrato le caratteristiche identitarie e storiche e ha dimostrato negli ultimi tempi attenzione e sensibilità al territorio». Insomma, «è sicuramente anche un omaggio a chi a quel luogo ha legato la sua storia e la sua crescita». Conclude che Celentano non è stato interpellato perché «non vogliamo una bandierina o fare una cosa strumentalmente. Se vorrà sostenerci deve sentirsi libero».
Gelida, e in puro «celentanese», la reazione del cantante: «Ringrazio gli amici della Martesana e tutti coloro che si sono adoperati per dare lustro a via Gluck, anche se, pur comprendendo la motivazione affettiva nei miei confronti, non sono affatto d’accordo che sia un bene da tutelare come area di notevole interesse pubblico. Questo lo si poteva dire una volta quando la via Gluck era davvero un bene da tutelare, come quasi tutta Milano, per non dire l’Italia intera. Ma oggi no: la via Gluck è una delle vie più brutte d’Italia».