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 2013  novembre 11 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 105

(Daron Acemoglu - James A. Robinson, «Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità e povertà»)–

(vedi anche biblioteca in scheda
e database libro in scheda )

Perché un paese è ricco o povero?

Egiziani

«L’egiziano medio ha un livello di reddito che è circa il 12% di quello del cittadino medio statunitense e un’aspettativa di vita di 10 anni inferiore».

Perché

«L’Egitto è povero perché è stato governato da una élite che ha modellato la società sui propri interessi a danno della maggioranza delle persone. Il potere, concentrato in poche mani, è stato sfruttato per procurare grandi ricchezze a coloro che lo controllano: basti pensare alla fortuna di 70 miliardi di dollari accumulata dall’ex presidente Mubarak».

Gran Bretagna

«La Gran Bretagna è più ricca dell’Egitto perché nella prima (o per essere esatti in Inghilterra), nel 1688, ci fu una rivoluzione che ne trasformò la politica, e quindi l’economia. La popolazione si battè per maggiori diritti politici e li ottenne, utilizzandoli per espandere le proprie opportunità economiche. Il risultato fu una traiettoria diversa, che culminò nella rivoluzione industriale. In sostanza, perché una società povera diventi ricca è necessaria una trasformazione politica».

Trenta Paesi

«Se elenchiamo i 30 Paesi più poveri, scopriremo che quasi tutti si trovano nell’Africa subsahariana. A questi si aggiungono Paesi come Afghanistan, Haiti e Nepal, i quali, pur non trovandosi in Africa, condividono importanti elementi con gli Stati del continente nero. Se provassimo a tornare indietro di 50 anni, i Paesi in cima e in fondo alla lista non cambierebbero in modo significativo. Tornando alla classifica di 100 o 150 anni fa, ritroveremmo più o meno gli stessi Paesi nelle stesse posizioni.»

Bill Gates

«Nei Paesi poveri ci sono molti potenziali Bill Gates e forse uno o due Albert Einstein, che in questo momento lavorano come contadini, poveri e senza istruzione, costretti a fare cose che non desiderano o arruolati a forza nell’esercito».

Forza

Lo Stato si identifica con il «monopolio dell’uso legittimo della forza» (Max Weber).

Sistemi

«Le istituzioni economiche inclusive sono quelle che permettono e incoraggiano la partecipazione della maggioranza delle persone ad attività economiche che sfruttino nel modo migliore i loro talenti e le loro abilità, permettendo agli individui di fare le scelte che desiderano. I sistemi politici di tipo estrattivo concentrano il potere nelle mani di una ristretta cerchia e pongono pochi limiti all’esercizio del potere stesso. Spesso le istituzioni economiche sono concepite da questa élite per estrarre risorse dal resto della società».

Congo

Il Congo, poverissimo oggi, era altrettanto povero nel XV e nel XVI secolo. «Il livello tecnologico era antiquato per gli standard europei: mancavano la scrittura, la ruota e l’aratro».

Cappello

Tra le tasse che si pagavano in Congo, quella che obbligava a versare un tributo ogni volta che il cappello del re cadeva in terra.

Aratro

«Per diventare più ricchi, i congolesi avrebbero dovuto risparmiare e investire, per esempio comprando un aratro. Ma ciò sarebbe stato inutile, dato che qualsiasi surplus ottenuto attraverso una tecnologia più avanzata sarebbe stato espropriato dal re».

Genetica

«Come due gruppi di organismi isolati l’uno dall’altro affrontano un lento processo di “deriva” (o divergenza) genetica, grazie all’accumularsi di mutazioni casuali, così due società altrimenti simili differenzieranno lentamente le traiettorie istituzionali».

Estrattivi

«Le istituzioni estrattive sono incapaci di generare una crescita duratura per due ragioni: la mancanza di incentivi economici e la resistenza delle élites».

Censimento

Nel censimento del 1937 risultò che l’Urss era abitata da 162 milioni di persone, molte meno di quelle del censimento del 1926. In mezzo c’erano state le carestie e le purghe dei primi Anni 30. Sennonché Stalin si aspettava una popolazione di 180 milioni, quindi i responsabili del censimento furono arrestati, deportati in Siberia o fucilati. I rilevamenti vennero ripetuti nel 1939 e la popolazione risultò di 171 milioni.

Assenteismo

«Nel 1940, sempre in Urss, fu approvata una norma che trasformava l’assenteismo - definito come un’assenza non autorizzata superiore ai 20 minuti o come ozio sul posto di lavoro - in un reato punibile con sei mesi di lavori forzati e un taglio del 25% dello stipendio. Furono introdotte, e applicate in modo incredibilmente frequente, pene di ogni genere: tra 1940 e 1955, 36 milioni di persone, un terzo dalla popolazione adulta, furono giudicate colpevoli di tali reati. Di queste 15 milioni furono imprigionate e 250 mila fucilate».

Storia

«Nel corso della storia, la maggior parte delle società è stata governata da regimi estrattivi».

Notizie tratte da: Daron Acemoglu - James A. Robinson, «Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità e povertà», Il Saggiatore, € 22