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 2013  novembre 08 Venerdì calendario

ROMA - "La cancellazione dell’Imu per il 2013 è una decisione già presa e non si torna indietro"

ROMA - "La cancellazione dell’Imu per il 2013 è una decisione già presa e non si torna indietro". Il presidente del Consiglio Enrico Letta, al termine del Consiglio dei ministri, mette la parola fine sulla diatriba che riguarda la tassa sulla casa. Ma, come aveva già detto il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni - subito sconfessato dal vicepremier Angelino Alfano del Pdl - anche il numero uno del Governo sottolinea che "trovare le coperture non sarà facile", negando, di fatto, divergenze con Saccomanni. E per tentare di fare chiarezza su quello che viene definito un "cortocircuito comunicativo", il premier insiste: "Le decisioni politiche sono state prese, non c’è da dire nulla di più - ha affermato Letta - ogni tema è occasione per terremoti politici. Le mie parole sono secche e ultimative per evitare incomprensioni". Condividi Ma Letta non si limita a parlare di imposta sulla prima abitazione. Dalla scuola alle infrazioni comunitarie, passando per le ’palle d’acciaio’ che hanno condotto il premier nel tormentone maschilista, i temi affrontati sono più d’uno. "Sono rimasto allibito - dice - dal corto circuito comunicativo sulla nota vicenda ’dell’acciaio’. Ho letto profluvi di interpretazioni su cosa avrei voluto dire, ma si tratta di una frase che non ho mai detto. E’ un errore di traduzione da una frase idiomatica in inglese. Posso rassicurare tutti: non c’è alcun cambio di strategia, di linguaggio, di passo da parte mia". Condividi Quanto poi al ddl delega scuola-università, Letta fa sapere che il Consiglio dei ministri di oggi ha "iniziato l’esame della delega istruzione il cui esame sarà completato" nella prossima riunione. Il Cdm odierno, però, ha approvato anche due pacchetti di norme che servono "per recuperare il ritardo in materia di infrazioni comunitarie. L’impegno è di arrivare al semestre di presidenza italiano di Ue con un recupero di queste infrazioni: non sarebbe serio se si arrivasse a guidare l’Europa con una serie di infrazioni comunitarie su tutti i fronti. E’ una priorità accelerare perché non è sopportabile avere record negativi di infrazioni. Tutto il governo è impegnato per accelerare". Slitta, invece, l’approvazione del ddl collegato alla legge di Stabilità destinato a promuovere misure di green economy. Il provvedimento, che era all’ordine del giorno del Cdm, "sarà completato nel prossimo consiglio dei ministri"., fa sapere Letta, che subito aggiunge: "Il provvedimento è pieno di molte e importati normative, che servono a semplificare e dare nuove normative e nuova protezione. Ci siamo dati alcuni giorni di tempo per sciogliere alcuni nodi. La prossima settimana verrà approvato". LE DICHIARAZIONI DI SACCOMANNI MILANO - Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni non vuole "fare annunci di politica fiscale in tv o alla carta stampata prima delle decisioni politiche" ma, rispondendo a una domanda sulla seconda rata dell’Imu durante la conferenza stampa con cui ha chiuso i due giorni di visita a Londra, ha ammesso che "il reperimento delle risorse non è facile, si tratta di trovare un consenso politico se si vuole intervenire in un modo piuttosto che in un altro". Insomma, per trovare le coperture ai tagli di imposte serve prendere "decisioni non facili". Oltre a commentare le stime europee sull’andamento dell’economia italiana, il titolare dei conti pubblici ha fatto il punto della situazione sull’imposta per l’abitazione principale. Sul tema si è trovato in parte in sintonia con il suo sottosegretario, Pier Paolo Baretta, secondo il quale la seconda rata dell’Imu 2013 sulla prima casa non si pagherà: "Il governo conferma il suo impegno, per trovare i soldi necessari abbiamo tutto novembre", ha detto a Radio Capital. Ma proprio per trovare le coperture, ha spiegato: "E’ presto per dare una risposta" (Audio). In mattinata, invece, era intervenuto il viceministro Stefano Fassina, che ha dichiarato ai microfoni di Canale 5: "Garantisco che gli italiani non pagheranno la seconda rata Imu". Il peso dell’Imposta municipale, nonostante la cancellazione della prima rata sull’abitazione principale, è stato notevole nei primi 9 mesi 2013: secondo le rilevazioni del Mef è aumentato del 32,5% e gli incassi ammontano a 7,65 miliardi (+1,87 miliardi). Tornando a Saccomanni, da Londra il ministro ha accelerato sul fronte delle privatizzazioni: "Sono uno strumento importante per accelerare il processo di declino del deficit rispetto al Pil, che per noi è importante. C’è l’impegno a fare un programma che vorremmo rendere noto entro l’anno", ha spiegato. (05 novembre 2013) CONTRODICHIARAZIONE DI ALFANO ROMA - "La seconda rata dell’Imu non si pagherà. E’ un impegno assunto con il Parlamento e con gli italiani ed è un impegno che sarà mantenuto, che dovrà essere mantenuto. Anche il ministro Saccomanni, pur nella difficoltà della situazione, ha detto che si può eliminare". Parola di Angelino Alfano che, in una nota, interviene per sconfessare il nuovo allarme conti lanciato dal ministro del Tesoro. Ma le rassicurazioni di Alfano, leader delle "colombe" Pdl, offrono al "lealista" Raffaele Fitto l’occasione per riaprire lo scontro. "Il vicepremier Alfano ripete oggi che anche la seconda rata Imu 2013 non si pagherà. Tuttavia, visto che la scadenza si avvicina e l’incertezza dei cittadini è grave, non bastano più parole e promesse". Il ministro Fabrizio Saccomanni ha dichiarato che difficilmente si potrà eliminare la seconda rata dell’Imu, irritando il Pdl e incontrando invece il favore dell’Ue, che dà ragione al ministro e sottolinea la necessità di nuovi aggiustamenti se si vuole mantenere il parametro del deficit al 3%. Il mancato incasso della seconda rata dell’Imu equivale alla rinuncia a 2,4 miliardi. Secondo fonti del governo, non è ancora stato quantificato il gettito che arriverà dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia in mano alle banche - un’ipotesi ancora allo studio - perché dipende da diverse variabili, sia dal loro valore sia dall’aliquota applicata. Si sta anche valutando, riferiscono le stesse fonti, un intervento sulle esenzioni, per restringere la platea. Viene invece considerata poco praticabile la strada dell’aumento degli acconti fiscali di fine anno per le banche. L’incognita maggiore relativa alla possibilità di utilizzare già nel 2013 il gettito derivante dalla rivalutazione delle quote dell’istituto di via Nazionale sono i tempi dell’operazione che prevede, tra l’altro, il disco verde europeo. Nel dibattito interviene anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini: "Le coperture sulle seconda rata Imu appartengono a scelte di ordine politico e il dibattito in seno al governo è aperto", spiega il ministro su La7. "Siamo alla fine dell’anno - continua - abbiamo già fatto un intervento per ricondurre al 3% il deficit di quest’anno e abbiamo ancora da trovare alcune coperture per la seconda rata Imu. In questo senso - conclude Giovannini - credo che il ministro Sacccomanni sia stato estremamente corretto, ma ha anche aggiunto che bisogna fare delle scelte politiche" e "questo è esattamente il dibattito che il governo sta facendo". Le rassicurazioni di Alfano vengono confortate da altri esponenti Pdl. "Abolire la seconda rata dell’Imu, sono certo che così accadrà e che la nostra rappresentanza governativa e i nostri gruppi parlamentari si faranno garanti di questo accordo" dichiara il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani. "Ora la massima determinazione del Pdl si concentrerà sul nuovo sistema di tassazione della casa e degli altri immobili che nella legge di Stabilità all’esame del Senato è da rivedere. Le nostre proposte emendative si concentreranno particolarmente su questo fronte". Anche Maurizio Gasparri suggerisce al governo di "rimettere mano alla casa e lasci perdere Saccomanni. Letta avrebbe dovuto da tempo prendere l’interim dell’Economia, ne avremmo guadagnato tutti almeno in chiarezza e concretezza". Il capogruppo dei deputati Pdl, Renato Brunetta, attacca frontalmente il ministro del Tesoro: "Qualcuno gli dica che continuando così non fa altro che male a se stesso e al Paese: non ha mai soluzioni e paventa difficoltà e problemi anche quando non ci sono". Le pressioni sull’Imu infastidiscono però i democratici. "I falchi del Pdl vogliono fare credere di vivere su Marte. Parlare ossessivamente di tasse, Imu e ancora tasse, attaccando il Governo di cui fanno parte e che dovrebbero lealmente sostenere, è un esercizio insopportabile e populista", dice Matteo Colaninno, responsabile Economia della segreteria nazionale. "Ricordo che la stabilità politica è il presupposto imprescindibile per imprimere, come sta facendo il governo Letta, un cambio di rotta e invertire il trend della pressione fiscale che ha raggiunto i massimi livelli proprio a partire dall’ultimo periodo del governo Berlusconi", dice ancora Colaninno. Intanto la battaglia del Pdl sulla collegialità per le decisioni economiche e sulla legge di Stabilità segna oggi una nuova tappa: "Apprendiamo dalla stampa - scrive ancora Brunetta in una nota - che sono in arrivo, al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, almeno tre disegni di legge collegati alla manovra: dal pacchetto ’Destinazione Italia’ a un collegato ’giustizia’ a una serie di norme sull’ambiente, non meglio specificate. Tuttavia, di tutto questo, e altro, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, non ha mai parlato con i capigruppo di maggioranza (...). Chiediamo rispettosamente, ma con grande determinazione, a Letta di condividere anche con noi, prima del Consiglio dei ministri di venerdì, i contenuti dei provvedimenti in gestazione presso i vari ministeri". Tornando all’Imu, la questione "è complicata", ma la priorità degli industriali italiani è "l’intervento sul costo del lavoro" perché "abbiamo bisogno di ritrovare la crescita", così a Bruxelles il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, "tutto il resto dovrebbe derivare dagli interventi sul cuneo fiscale". Per Nichi Vendola, invece, è un "inaccettabile accanimento" il trovare risorse "non per dare reddito a chi non lo ha" ma per "gli impegni elettorali di Silvio Berlusconi". "Io", continua Vendola, a margine della presentazione del Medimex, a Milano, "ritengo incredibile che in questo Paese, asfissiato dalla povertà (...), il principale tema di una legge di Stabilità debba essere la cancellazione della rata dell’Imu per tutti, anche per i ricchi". Dopo l’allarme di Saccomanni, interviene anche il Codacons, ricordando che il governo Monti aveva individuato circa 500 enti cosiddetti inutili, "il cui costo per la collettività ammonta a 10 miliardi di euro l’anno". Il Codacons chiede al Governo Letta di emanare un decreto urgente che riduca del 25% i finanziamenti a tali enti. "Si otterrebbero - afferma il presidente Carlo Rienzi - subito 2,5 miliardi da destinare alla copertura dell’Imu, evitando così agli italiani una nuova batosta". Sull’argomento intervengono anche i Caf, in allarme per i pagamenti del Saldo Imu. I Comuni possono decidere fino al 30 novembre le aliquote Imu e comunicarle fino al 9 dicembre. "Si fissano scadenze - affermano- senza fare i conti con quella fondamentale per i contribuenti: il 16 dicembre". Questo "a prescindere da altre incognite che aleggiano sulla seconda rata". EMENDAMENTI PROPOSTI DAL PD MILANO - Il Pd mette a punto un pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità che riguarda lavoro e le cosiddette fasce deboli e quindi pensionati, lavoratori esodati e i 62enni destinatari degli ammortizzatori sociali. In un incontro con la stampa il senatore del Pd Giorgio Santini, relatore del Ddl, ha illustrato i temi principali sui quali vertono le richieste di modifica del suo partito, a meno di 24 ore dallo scadere dei termini di prsentazione in commissione bilancio. Vi saranno quindi emendamenti targati Pd che punteranno a bloccare le deindicizzazioni delle pensioni delle fasce meno elevate (1.500 - 3.000 euro lorde) attraverso un contributo di solidarietà da applicare a un numero maggiore di "pensioni d’oro", con un sistema che non sia passibile di incostituzionalità (come invece accaduto per norme precedenti). I democratici proporranno inoltre che, per il 2014, i lavoratori di 62 anni che sono in procinto di andare in cassa integrazione possano accedere alla pensione con le vecchie regole (ante-riforma Fornero). Per quanto riguarda il capitolo dei cosiddetti lavoratori esodati, gli emendamenti andranno nella direzione di una maggiore flessibilità del sistema di tutele. Santini spiega infatti che il numero di coloro che stanno beneficiando della salvaguardia è inferiore a quello autorizzato dai provvedimenti fino ad oggi varati (146 mila), questo aprirebbe spazi, ora e in futuro, per l’accesso alla tutela da parte di categorie di esodati fino ad ora escluse. Si parla di circa un migliaio di lavoratori. Confermata anche la volontà del Pd di ridurre la platea dei beneficiari della riduzione del cuneo fiscale, spostando il tetto del reddito massimo da 55mila euro a 28mila ("scaglione fiscale già esistente" precisa Santini) e arrivare così a un incremento in busta paga da erogare però in una sola soluzione. Affinchè la platea sia riallargata nel 2015 e 2016, sarà poi proposto il vincolo di utilizzo del gettito derivante dalla lotta all’evasione fiscale e dal recupero dei capitali all’estero al taglio del cuneo fiscale. (08 novembre 2013) PEZZO DEL CORRIERE DELLA SERA DI STAMATTINA ROMA — La cancellazione della seconda rata dell’Imu sull’abitazione principale, che dovrebbe essere pagata entro il 16 dicembre, è sempre più vicina. Di fronte alla crescente pressione della maggioranza che sostiene l’esecutivo, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, avrebbero ormai rotto gli indugi. E sono pronti ad appoggiare le proposte che si stanno mettendo a punto in Parlamento per eliminare del tutto, almeno per quest’anno, il pagamento dell’Imu sulla prima casa. Per la cancellazione della seconda rata servirebbero in teoria 2,4 miliardi di euro, ma ne basterebbero un po’ meno, 2 miliardi, se dall’esenzione venissero esclusi terreni e fabbricati agricoli. Il problema è come trovare questi soldi, visto che il deficit italiano del 2013, già al 3% del Prodotto interno lordo, non può salire oltre. Così, tra il Senato dove è in discussione la legge di Stabilità, e il Tesoro, si studia una soluzione in due tempi. Anche perché a poco più di un mese dalla fine dell’anno, non sono praticabili tagli alla spesa o nuove misure sulle entrate. I due miliardi che verrebbero a mancare al bilancio di quest’anno con la cancellazione anche della seconda rata Imu, sarebbero recuperati in gran parte innalzando la percentuale dell’acconto Ires che le imprese pagheranno a novembre, in sostanza anticipando le imposte del 2014. Il relativo minor gettito che si avrebbe nel 2014 sarebbe compensato da misure che possano dispiegare il loro effetto nell’arco dell’intero anno. Una delle ipotesi che circola con più insistenza in Parlamento, ma che è stata accarezzata anche dal ministero dell’Economia, tanto da figurare nella primissima bozza della legge di Stabilità, è l’aumento dell’aliquota fiscale sulle rendite finanziare, dall’attuale 20 al 22%. L’aumento dell’acconto è in fase di studio, ma rischia di essere consistente. Per garantire i due miliardi necessari, potrebbe essere elevato al 110 per cento per tutte le imprese, ma secondo fonti parlamentari c’è l’ipotesi, alternativa, di portarlo al 125% solo per gli istituti di credito. Se non fosse sufficiente, per coprire l’operazione Imu, che è «una tantum» (visto che dal 2014 scatta la riforma), potrebbero essere usate altre misure non strutturali, come i proventi delle dismissioni immobiliari (a bilancio 2013 ci sono già 550 milioni che arriveranno da Cassa Depositi, e l’operazione potrebbe essere ampliata). La cancellazione dell’Imu sarà probabilmente discussa oggi dal Consiglio dei ministri, anche se non sarebbero ancora maturi i tempi per il varo del decreto legge. Non dovrebbe invece essere approvato il collegato alla legge di Stabilità, che contiene misure per favorire il finanziamento delle imprese, l’unificazione delle certificazioni ambientali, la liberalizzazione dei canoni di locazione per il commercio. In Senato, intanto, continuano ad arrivare emendamenti alla legge di Stabilità. Molti vertono sul taglio del cuneo, giudicato troppo modesto. Anche il governo ragiona sull’idea di rafforzarlo, magari restringendo la platea dei beneficiari a chi ha redditi fino a 25-28 mila euro. E spunta l’idea del relatore del Pd, Giorgio Santini, di introdurre la possibilità di andare in pensione prima, dai 62 anni in poi, ma con penalizzazioni. Mario Sensini Approvata in Senato la data della decisione sull’allontanamento del leader Pdl. Sconfitti M5S e Sel che chiedevano di accelerare i tempi. La "pregiudiziale" di Gasparri sui tweet di Crimi dalla Giunta. Santanchè e Polverini all’attacco del Pd e delle "colombe". Ma Cicchitto: "Nessuna connessione, primarie per il dopo B"