Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore 8/11/2013, 8 novembre 2013
L’OBOLO «DIMENTICATO» DA 2MILA ARTISTI
Sir James Paul McCartney, Knight Bachelor e membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, può probabilmente disinteressarsene, perché non rischia di cadere fra gli indigenti se continua a ignorare il decreto legislativo 118 del 13 febbraio 2016.
A molti dei duemila "distratti" che compongono l’elenco pubblicato dalla Siae sulla «Gazzetta Ufficiale» (serie generale 255 del 30 ottobre), però, può far comodo conoscere quella regola: grazie a lei, infatti, possono ricevere fino a 12.500 euro.
Ad attribuirli è il «diritto di seguito», cioè la declinazione del diritto d’autore nel mercato delle arti figurative e dei manoscritti. Quando l’opera, dopo la prima vendita, entra in questo circuito, si porta dietro la possibilità di compensare ancora il suo autore, quando nelle compravendite entra (come acquirente, venditore o semplice intermediario) un professionista del mercato dell’arte. L’obolo dipende dal prezzo di vendita, e gira all’autore o agli eredi il 4% della quota fino a 50mila euro, il 3% di quella fino a 200mila e percentuali via via discendenti, fino allo 0,25% della parte del prezzo di vendita che supera il mezzo milione.
Un diritto è un diritto, ma per esercitarlo bisogna conoscerlo. E, nel caso del diritto di seguito, occorre bussare alle porte della Siae con in tasca il modulo compilato. La società guidata da Gino Paoli, però, va incontro ai distratti, e pubblica ogni anno l’elenco degli artisti per i quali una vendita è avvenuta, ma nessuno si è presentato a reclamare il diritto di seguito. Un aiuto importante: a patto che naturalmente gli artisti, posate pennelli e scalpelli, si mettano a leggere la «Gazzetta Ufficiale».
Il bassista dei Beatles, che è anche pittore, probabilmente non la aprirà mai. Questa lettura potrebbe però rivelarsi più interessante del solito per molti: gli eredi di Dino Buzzati, per esempio, anch’egli pittore oltre che giornalista e scrittore, oppure quelli di Pietro Cascella, l’autore del Mausoleo di Arcore. Qualcuno, poi, è il caso che avvisi i discendenti di Edward Munch, il pittore dell’«Urlo», mentre pare più difficile risalire agli «aventi diritto» per la scuola senese del XVI secolo.
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