Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 8/11/2013, 8 novembre 2013
TWITTER VOLA ALTO A WALL STREET ESORDIO RECORD: +73 PER CENTO PER IL “SOCIAL” CHE PIACE AI VIP
Twitter apre con il botto e a Wall Street si brinda. Era stato Patrick Stewart — attore conosciuto per il ruolo del capitano Jean-Luc Picard nella famosa serie Star Trek — a suonare la campanella del New York Stock Exchange, che alle nove in punto, come vuole la tradizione dà ogni giorno il via alle contrattazioni della Borsa americana. Accanto a lui (tutti sul palco a nome di Twitter) c’era Vivienne Harr, una bambina di nove anni conosciuta per aver tenuto aperto un mini-chiosco di limonate per 365 giorni per protestare contro la schiavitù, e un poliziotto, a rappresentare il Dipartimento di polizia di Boston. E la foto, grazie alla potenza del microblogging ha fatto in pochi minuti il giro del mondo. Mentre l’amministratore delegato di Twitter Dick Costolo e il presidente della società Jack Dorsey applaudivano dal “floor” di Wall Street.
Per i primi scambi del titolo del social network con l’uccellino, si sono dovute però attendere le dieci di mattina. Un’ora dopo la campanella, questo prevede il rituale di Wall Street per le “matricole” che fanno il loro debutto in Borsa. Sin dall’inizio si è capito che sarebbe stata una giornata eccezionale, all’avvio — annunciato con l’hashtag #Ring! — Twitter ha aperto a 45,10 dollari per azione, con un rialzo superiore al 73 per cento (a un certo punto il rialzo ha superato il 90 per cento) rispetto al collocamento iniziale di 26 dollari.
Un ottimo risultato per un debuttante a Wall Street, anche se non è il migliore dell’anno. Anzi, nel 2013 (secondo dati della società di ricerca Dealogic), si colloca all’undicesimo posto dopo diverse società come la tecnologica Rocket Fuel (che raccoglie pubblicità) che al suo debutto a settembre aveva fatto registrare un +107 per cento o la catena di paninoteche Potbelly (+105).
Ovviamente Twitter è di un altro pianeta rispetto a queste ultime (che hanno flottante e capitalizzazione di mercato decisamente inferiore), e se si vogliono fare paragoni congrui le azioni di Twitter dovevano essere paragonate con quelle di altri giganti tecnologici. I paragoni non sono ovviamente mancati. E la notizia che ha fatto subito il giro del mondo in tempo reale c’è stata quando — sia pure per soli pochi minuti — il sito con l’uccellino è arrivato a 50,05 dollari mentre in quei momenti il grande rivale Facebook era a 48 dollari. A meno di un’ora dalla chisura di Wall Street il social network di Mark Zuckerberg aveva superato di nuovo l’avversario, attestandosi a 47,73 dollari contro i 45,58 dollari di Twitter (che poi ha chiuso a 44,90). Se poi andiamo a vedere la capitalizzazione di mercato Facebook ha un valore di 116,47 miliardi a fronte dei 24,86 miliardi di Twitter.
Era tanta l’attesa e gli occhi dei mercati sono rimasti per tutta la giornata puntati su Wall Street. Twitter ha fatto registrare anche un curioso record. Le azioni hanno aperto con un valore così alto che un analista le ha subito abbassate a “vendita”. Brian Wieser della Pivotal Research — una società indipendente — in mattinata ha inviato una nota ai suoi clienti: «Con un prezzo così alto, Twitter è troppo caro. Vendete».
Nel mondo finanziario Usa la maggioranza degli analisti è adesso convinta che lo sbarco in Borsa di Twitter possa dar vita a una nuova ondata di Ipo tecnologiche. Fra i prossimi a sbarcare a Wall Street ci potrebbe essere il gigante cinese Alibaba e la start up Square, di cui è fondatore e amministratore delegato lo stesso Jack Dorsey, presidente e cofondatore di Twitter. Square, secondo indiscrezioni, avrebbe avviato contatti con le banche per un’Ipo nel 2014, e le stime iniziali indicano una valutazione sui 4,5 miliardi di dollari.