Aldo Grasso, Sette 8/11/2013, 8 novembre 2013
OMBRE D’ACCANIMENTO SUL SINDACO DI CORTINA
STORIA DI ANDREA FRANCESCHI CHE DALLO SCORSO 24 APRILE NON PUÒ METTER PIEDE NEL COMUNE DOVE È NATO E DOVE È STATO ELETTO –
Ho letto un libro, Un sindaco in esilio. La mia storia a Cortina d’Ampezzo, che contiene una storia sconcertante: Andrea Franceschi, 35 anni, sindaco di Cortina, dallo scorso 24 aprile non può metter piede nel Comune dove è nato e cresciuto, e dove nel 2007 – nelle file di una lista civica – è stato eletto. La magistratura di Belluno lo accusa di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e violenza privata relativamente all’assegnazione del servizio di monitoraggio della raccolta dei rifiuti e lui è costretto a vivere a San Vito di Cadore, a pochi km da Cortina.
L’inchiesta della procura bellunese è centrata su diversi episodi. Secondo l’ipotesi d’accusa, il sindaco cortinese – in concorso con un assessore e con il titolare di una società, poi aggiudicataria della gara – avrebbe turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando e degli atti amministrativi inerenti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Cortina d’Ampezzo. Franceschi avrebbe inoltre esercitato pressioni sull’allora comandante dei vigili urbani affinché rimuovesse autovelox ed etilometri dalle strade. Due gli sms contestati dai giudici. Nel primo Franceschi avrebbe scritto: «Lo dico per l’ultima volta. Mettete in magazzino etilometro e autovelox e lasciateli là altrimenti prendo provvedimenti». Il contenuto del secondo messaggio sarebbe questo: «Telelaser ad Acquabona (frazione di Cortina, ndr). Cosa non vi è chiaro nelle disposizioni che vi ho scritto?».
Buchi plurimilionari. Da ultimo, a Franceschi viene contestata l’assunzione dell’addetto stampa, Tommaso Vesentini, per un presunto abuso d’ufficio relativo al concorso che ha portato all’assunzione del giornalista. Tra gli indagati, oltre al sindaco e Vesentini, ci sarebbero anche i tre commissari esaminatori. «Da un paio d’anni – ha scritto il sindaco – sono sottoposto a un’attenzione oggettivamente senza precedenti da parte della Procura di Belluno. Accetto di essere continuamente oggetto di indagini ogniqualvolta qualcuno presenta un esposto – minoranza, dipendenti non riconfermati, società di vario genere, insomma tutti coloro che sono stati toccati da un’Amministrazione che non è mai scesa a compromessi con nessuno –, mentre chi ha fatto buchi plurimilionari in società pubbliche o ha approvato leggi porcate che distruggono i territori e favoriscono solo i grossi capitali dorme sempre sonni tranquilli». Franceschi era anche il sindaco che aveva contestato nel 2011 i famosi “blitz di Capodanno” dell’Agenzia delle Entrate nella sua città. Per carità, non siamo noi che possiamo contestare l’operato della magistratura anche se l’ombra dell’accanimento accompagna tutta questa vicenda. C’è gente che ha messo sul lastrico migliaia di persone e che vive tranquillamente all’onore del mondo. E se poi queste accuse si sgonfiassero? E se poi il sindaco risultasse vittima di alcune vendette di paese?