Il Messaggero 8/11/2013, 8 novembre 2013
ATENE, DOPO CINQUE MESI SGOMBERATA LA TV PUBBLICA
ATENE Dopo cinque mesi, la polizia ha sgomberato la sede della televisione pubblica greca Ert, occupata da ex dipendenti licenziati. Il blitz della polizia è avvenuto ieri all’alba tra scontri, lacrimogeni e arresti, e ha provocato un’ondata di proteste in tutto il Paese, già attraversato dal profondo malcontento per le rigidissime misure di austerity imposte dal governo sotto la pressione internazionale.
Qualcuno si è addirittura spinto a paragonare l’intervento delle forze dell’ordine nella sede di Ert all’irruzione nel Politecnico di Atene del ’73 quando, durante la dittatura dei colonnelli, i militari misero fine all’occupazione dell’ateneo con un bagno di sangue. In realtà stavolta il blitz si è compiuto alla presenza del magistrato di turno Nikos Gkyzis che prima di ordinare lo sgombero aveva concesso il tempo ai circa 50 dipendenti presenti a quell’ora nella sede della Ert di abbandonarla. E nelle ore successivE i quattro dipendenti arrestati sono stati rimessi in libertà.
«Era necessario rispettare la legge e ripristinare la legalità», ha spiegato il portavoce del governo greco, Simos Kedikoglou, aggiungendo che «la sede della Ert si trovava sotto l’occupazione illegale con grave danno per lo Stato». L’avvicinarsi dell’assunzione della presidenza dell’Unione europea da parte della Grecia (dal primo gennaio 2014) forse ha accelerato i tempi dal momento che i macchinari della televisione nazionale saranno indispensabili per la copertura televisiva degli eventi. La decisione dello sgombero è stata presa dal premier Antonis Samaras in accordo con il suo vice Evaghelos Venizelos, presidente del Pasok, il partito socialista greco che insieme al partito conservatore di Nea Dimokratia (Nd), sostengono il governo di coalizione.