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 2013  novembre 08 Venerdì calendario

IL SECOLO D’ORO DI MICOL


LA STORIA
Se la moda italiana ha varcato l’Oceano, se il made in Italy ha avuto un successo strepitoso, se la stampa americana era già preparata a quello che sarebbe diventato lo stile italiano, si deve a un abito e a tre grandi sarte che lavoravano a Roma e che avevano dalla loro talento, coraggio, vena imprenditoriale. Le Sorelle Fontana: Zoe, Giovanna e lei, Micol, che oggi spegne cento candeline. Hanno vestito Jacqueline Kennedy, Grace di Monaco, Soraya, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ursula Andress. Per Ava Gardner hanno ideato splendidi abiti di scena tra cui quello detto da pretino, Fellini ne fece indossare una copia ad Anita Ekberg ne’ “La Dolce Vita”. Erano loro fedelissime Michelle Morgan, Evita Peron e Maria Pia di Savoia, per la quale realizzarono la mise da sposa. Ordinavano toilettes Marella Caracciolo Agnelli e Margaret Truman, moglie del presidente degli Stati Uniti. Ma fu un vestito ad scatenare il boom: lo sfoggiava Linda Christian il giorno del suo matrimonio con Tyron Power. Era il 1949.
LA FESTA
Oggi Micol Fontana sale in Campidoglio per essere celebrata dal sindaco e da un nutrito gruppo di fan stregati dalla sua simpatia, dalla sua verve, dal suo piglio intraprendente. Occhi furbi, un sorriso che incanta, l’ormai nota frezza bianca. È un concentrato di ironia. Ha quel che si dice un bel caratterino. Il vestito da indossare lo ha scelto decisa: verde bottiglia. Perle, come sempre, a profusione. La megatorta sarà una sorpresa. La rosa dai petali dorati che porta il suo nome è stata creata dal vivaio Barni di Pistoia e le sarà donata nella immensa sala del Marc’Aurelio davanti a una platea qualificata. E a tanti parenti e amici. A sarte, indossatrici, clienti.
La maison Bulgari, con sensibilità verso l’alto artigianato, ha restaurato l’abito originale che l’atelier aveva realizzato per Rita Hayworth nel 1952. Uno schianto. Altri modelli storici saranno in mostra. Micol ha scritto libri ("Specchio a tre luci" e "Vivere con eleganza", manuale che insegna l’armonia nella vita e nel guardaroba). Ha voluto una Fondazione che possiede in archivio 300 abiti, documenti, schizzi, figurini, foto, 600 campioni di ricamo. Organizza corsi di formazione e un concorso che vedrà all’inizio del 2014 assegnare ai vincitori stage presso grandi aziende: Bulgari, Fendi, Ferragamo, Max Mara. Vi lavorano i nipoti Luisella, Roberta, Giovanni.
VIA SAN SEBASTIANELLO
Le Sorelle Fontana imparano l’arte dalla mamma a Traversetolo vicino Parma. Si accorgono presto che per sfondare devono migrare in una grande città. Zoe decide di partire. Per dove? Prenderà il primo treno che arriva a Parma, destinazione: Roma. La più grande delle sorelle entra nella sartoria Zecca, chiama le altre. Le prime clienti sono le signore del palazzo. La fama si spande. Da un piccolo atelier passano a via San Sebastianello. Vanno a sfilare nel mitica Sala Bianca di Palazzo Pitti. Anno 1951. Riconoscimenti mondiali. Nel 1952 l’atelier fa da sfondo al film "Le ragazze di piazza di Spagna" di Luciano Emmer. Ognuna in azienda ha il proprio ruolo:Micol è la "sarta viaggiatrice", ambasciatrice del made in Rome nel mondo. Per quella moda che, lei definisce «semplice» ma in realtà è sontuosa e romantica. I vestiti da sposa sono "sogni". Zoe e Giovanna scompaiono. La sartoria passa di mano. Resta Micol con la sua Fondazione: «È la cosa più bella che ho fatto nella vita».