Vincenzo Bisbiglia, Il Tempo 8/11/2013, 8 novembre 2013
ALL’EUR ARRIVANO I TESSERATI «CAMMELLATI»
Il congresso più pazzo del mondo è talmente folle da essere capace anche di ripopolare sezioni ormai derubricate a squadre di calcetto. Dopo risse, sputi, insulti omofobi, denunce e accuse reciproche, la nuova puntata delle «follie democratiche» arriva dal Circolo del Pd dell’Eur, dove il congresso sembrerebbe essere stato stravinto grazie a nuovi tesserati provenienti da altri territori: in pratica, il circolo sarebbe in mano a chi abita o lavora in altre zone del Municipio. O della città.
Ma andiamo con ordine, perché la storia è complessa. Intorno alla sezione dell’Eur da sempre gravitano personaggi importanti della politica romana. Da qualche mese, tuttavia, c’è stata una forte emorragia di iscritti, per l’uscita dal partito di esponenti come Riccardo Milana e Vincenzo Vecchio. I militanti si sono così spostati in massa al seguito dei loro referenti, lasciando appena 4 nomi segnati nell’elenco tesserati del Circolo. Un po’ come si fa giocando a Risiko, quando hai tante truppe e dichiari guerra agli stati con un solo carrarmatino, così l’ex assessore provinciale Patrizio Prestipino ha lanciato la facile opa al circolo, portando 30 suoi iscritti e vincendo il congresso con il punteggio di 30 a 4. C’è un però. Poche ore dopo la pubblicazione dei risultati, è cominciata a circolare la voce secondo cui queste 30 persone non solo non sarebbero residenti all’Eur, ma non avrebbero nemmeno la domiciliazione nel perimetro di competenza del circolo, condizione minima contemplata nel regolamento Dem.
Truppe cammellate? Fortino conquistato "abusivamente"? Patrizia Prestipino prova a spiegare, non nascondendo la presenza di alcuni iscritti «appena fuori perimetro». «È praticamente impossibile risiedere nel perimetro dell’Eur – spiega l’ex assessore – dove ci sono quasi tutti uffici. Ci sono persone invece che abitano a via dell’Oceano Atlantico e sono costrette ad andare ad iscriversi a Laurentino 38. Questo non credo sia giusto ed infatti sto scrivendo alla segreteria romana e nazionale per alleggerire il regolamento. Tanto più che le persone "fuori perimetro" che si sono iscritte sono state tutte respinte proprio dalla sezione del Laurentino, non si capisce per quale motivo».
Comunque sia, Prestipino assicura: «Il giorno del nostro congresso i nuovi tesserati sono stati accertati da un garante mandato dal partito, che alla fine dei lavori ha certificato la regolarità e la legittimità di tutte le operazioni congressuali. Dunque la polemica è assolutamente sterile». Tutto finito? Niente affatto: i 4 peones dell’Eur cercano di resistere e annunciano ricorsi al garante nazionale, Luigi Berlinguer.
Dall’Eur al «Versante Prenestino», nel VI Municipio, dove c’è stato una sorta di congresso «anarchico», con l’assenza dei responsabili di circolo e le operazioni di voto in un’altra location. Anche qui, c’è da andare con ordine. Dopo l’arrivo in massa di truppe cammellate e il boom di nuovi iscritti, la segretaria uscente Valeria Sipari (sostenitrice di Lionello Cosentino) ha deciso di revocare il congresso «in seguito ai gravi episodi avvenuti in fase precongressuale in questo territorio e agli atteggiamenti minatori e provocatori subiti da alcuni iscritti». Ad essere preso di mira è il fenomeno dell’ipertesseramento «mosso da personali interessi di potere che nulla hanno a che vedere con il coinvolgimento dei cittadini alla partecipazione e militanza nel Pd. Non è partecipazione la "chiamata alle armi" di cittadini ignari della loro mercificazione, cittadini il cui legame con il partito inizia con la promessa di poco e finisce con un tesseramento e un voto lampo». Ma la ribellione del circolo del VI Municipio è durata molto poco. Il Presidente della Commissione congressuale romana Piero Latino ha deciso di riaprire le urne alle 20 e far svolgere il voto. La curiosità è che nessun membro del coordinamento del circolo ha presenziato alle operazioni di voto. Non solo: a quanto denunciano i militanti del circolo, le operazioni di voto non si sarebbero svolte nella sezione locale, ma addirittura in un’aula civica del Comune di Roma Capitale.
Intanto, su base romana, iniziano a girare anche i primi i risultati non ufficiali del congresso. In testa l’ex assessore regionale Lionello Cosentino, forte dell’appoggio di Goffredo Bettini. Cosentino si sarebbe fermato infatti al 45 per cento delle preferenze e al ballottaggio se la vedrà con Tommaso Giuntella, giovane turco sostenuto da dalemiani e bersaniani, che ha ottenuto il 34 per cento dei consensi. Fermo al 15 per cento il renziano Tobia Zevi, il cui apporto sarà fondamentale per trionfare al ballottaggio. L’unica donna della partita, Lucia Zabatta, area Civati, non avrebbe superato il 5 per cento.