La Stampa 7/11/2013, 7 novembre 2013
RAVANELLI SOTTO ACCUSA “VOLEVA DARCI TROPPI FARMACI”
Vecchie storie ritornano. L’esonero dopo la sconfitta con il Valenciennes non ha placato i sospetti dei francesi su Fabrizio Ravanelli, ormai ex allenatore dell’Ajaccio. Nel mirino c’è l’uso di integratori e di farmaci cui Ravanelli e il preparatore atletico Ventrone avrebbero sottoposto i giocatori corsi: una riedizione di quanto accadde nel ’98 dopo le accuse di Zeman alla Juve «che frequentava troppo le farmacie». L’accostamento per i francesi è stato naturale visto che Ravanelli e Ventrone furono tra i protagonisti di quel periodo.
Il più esplicito è stato il difensore Hengbart, il quale ha denunciato in tv che «fin dall’inizio della stagione ci consigliavano di prendere quelle cose e io sono stato tra i pochi a rifiutarmi categoricamente: a 33 anni e con più di dieci anni di carriera non vado a prendere certi prodotti». Secondo Hengbart il rifiuto fu alla base del suo accantonamento. I primi sospetti nacquero già a settembre, al punto che, dopo la partita a Rennes, ci fu un controllo per 22 giocatori di entrambe le squadre: una cosa che in Francia si era vista soltanto nel ciclismo. Uso di creatina, amminoacidi, omega 3, idrato di carbone: niente che sia catalogato come doping né vietato dalla legge ma abbastanza per mettere in dubbio i metodi dell’allenatore italiano.
Vecchie storie ritornano. L’esonero dopo la sconfitta con il Valenciennes non ha placato i sospetti dei francesi su Fabrizio Ravanelli, ormai ex allenatore dell’Ajaccio. Nel mirino c’è l’uso di integratori e di farmaci cui Ravanelli e il preparatore atletico Ventrone avrebbero sottoposto i giocatori corsi: una riedizione di quanto accadde nel ’98 dopo le accuse di Zeman alla Juve «che frequentava troppo le farmacie». L’accostamento per i francesi è stato naturale visto che Ravanelli e Ventrone furono tra i protagonisti di quel periodo.
Il più esplicito è stato il difensore Hengbart, il quale ha denunciato in tv che «fin dall’inizio della stagione ci consigliavano di prendere quelle cose e io sono stato tra i pochi a rifiutarmi categoricamente: a 33 anni e con più di dieci anni di carriera non vado a prendere certi prodotti». Secondo Hengbart il rifiuto fu alla base del suo accantonamento. I primi sospetti nacquero già a settembre, al punto che, dopo la partita a Rennes, ci fu un controllo per 22 giocatori di entrambe le squadre: una cosa che in Francia si era vista soltanto nel ciclismo. Uso di creatina, amminoacidi, omega 3, idrato di carbone: niente che sia catalogato come doping né vietato dalla legge ma abbastanza per mettere in dubbio i metodi dell’allenatore italiano.
Vecchie storie ritornano. L’esonero dopo la sconfitta con il Valenciennes non ha placato i sospetti dei francesi su Fabrizio Ravanelli, ormai ex allenatore dell’Ajaccio. Nel mirino c’è l’uso di integratori e di farmaci cui Ravanelli e il preparatore atletico Ventrone avrebbero sottoposto i giocatori corsi: una riedizione di quanto accadde nel ’98 dopo le accuse di Zeman alla Juve «che frequentava troppo le farmacie». L’accostamento per i francesi è stato naturale visto che Ravanelli e Ventrone furono tra i protagonisti di quel periodo.
Il più esplicito è stato il difensore Hengbart, il quale ha denunciato in tv che «fin dall’inizio della stagione ci consigliavano di prendere quelle cose e io sono stato tra i pochi a rifiutarmi categoricamente: a 33 anni e con più di dieci anni di carriera non vado a prendere certi prodotti». Secondo Hengbart il rifiuto fu alla base del suo accantonamento. I primi sospetti nacquero già a settembre, al punto che, dopo la partita a Rennes, ci fu un controllo per 22 giocatori di entrambe le squadre: una cosa che in Francia si era vista soltanto nel ciclismo. Uso di creatina, amminoacidi, omega 3, idrato di carbone: niente che sia catalogato come doping né vietato dalla legge ma abbastanza per mettere in dubbio i metodi dell’allenatore italiano.