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 2013  novembre 06 Mercoledì calendario

RCS, VIA ALLA VENDITA DEGLI IMMOBILI


Al termine di una riunione di oltre tre ore il cda di Rcs ha deliberato in serata la vendita del complesso immobiliare Via San Marco-Via Solferino al fondo Blackstone per una cifra di 120 milioni di euro. Il via libera è stato comunque sofferto: nonostante le diplomazie abbiano lavorato durante tutta la giornata di ieri per una soluzione altamente condivisa, diversi soci hanno mantenuto una posizione critica rispetto alla vendita. Non ultimo Urbano Cairo, entrato nel capitale in occasione dell’ultima ripatrimonializzazione: giusto ieri ha dichiarato apertamente di non condividere il progetto di dismissione della sede del Corriere della Sera.
Alla cessione si accompagna peraltro un accordo per l’affitto ventennale del palazzo a un prezzo che dovrebbe garantire a Blackstone un rendimento vicino al 7%. E proprio quest’ultimo tassello avrebbe contribuito a rendere il via libera all’operazione particolarmente discusso. C’è da dire, tuttavia, che in una precedente riunione il board aveva dato mandato all’amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, di tornare al tavolo con il fondo per spuntare una cifra di almeno 120 milioni, la prima offerta di Blackstone era compresa tra i 100 e i 110 milioni. Proprio il raggiungimento di quella soglia ha dato al manager un’arma in più da giocare in sede di consiglio.
A poco, dunque, è valso il parere negativo alla ratio dell’operazione espresso nei mesi scorsi da soci di spicco. D’altra parte, con ogni probabilità sono stati considerati anche alcuni aspetti di carattere economico che non potevano essere sottovalutati. Nonostante Rcs, grazie all’aumento di capitale e al rifinanziamento del debito, abbia messo in cassa 1 miliardo di euro, buona parte di quei denari sono stati impiegati per ripagare parte dell’esposizione, per ripianare il deficit precedente e per finanziare la gestione corrente. Il tutto ha ridotto sensibilmente la cassa della società al punto da rendere nuovamente d’attualità la necessità di un ricorso a mezzi freschi. Senza la vendita dell’immobile, che peraltro servirà per centrare il target di dismissioni di 250 milioni al 2014, si sarebbe posto nuovamente un tema di equilibrio finanziario. Forse proprio questo ha spinto il cda a deliberare la vendita. E ciò è avvenuto nonostante la decisione del comitato di redazione del Corriere della Sera di adire alle vie legali contro la cessione. Azione rispetto alla quale Piergaetano Marchetti ha espresso ieri tutte le sue perplessità.
Va detto, infine, che il consiglio di ieri si è trasformato anche in una sorta di test sulla tenuta del vertice della società. Il presidente, Angelo Provasoli, seppure mai apertamente schierato per la cessione dell’asset, vista la situazione d’impasse venutasi a creare, avrebbe considerato la possibilità di compiere un passo indietro. Da capire se l’ipotesi è completamente rientrata.
L.G.