Giovanna Casadio, La Repubblica 6/11/2013, 6 novembre 2013
PD, ALLARME PER IL CAOS CONGRESSI SETTE SEGRETARI A RISCHIO REVOCA EPIFANI: COSÌ GLI ELETTORI SCAPPANO
ROMA — «Vediamo di mettere ordine nei tesseramenti gonfiati e nei primi risultati dei circoli. Ma soprattutto non creiamo sfiducia negli elettori». La preoccupazione di Epifani è che la base del partito, i simpatizzanti, si allontanino dal Pd, piombato nel caos congressuale. L’inquinamento delle tessere è uno scandalo e soprattutto getta discredito in un partito già infragilito dalle larghe intese di governo e dalle spartizioni correntizie. Perciò ieri sera la commissione per il congresso ha discusso dei sette “casi” più inquietanti - tra cui Cosenza, Siracusa, Asti - per intervenire là dove ci siano state degenerazioni, anche annullando i congressi se occorre. E stamani la segreteria convocata da Epifani tenterà appunto di mettere pace.
Ma lo scontro tra Renzi e Cuperlo continua. Non solo su chi ha vinto e chi ha perso nei primi risultati congressuali, cioè nelle federazioni provinciali, ma anche sul tesseramento gonfiato. Il timore dei renziani è che si accentui un trend negativo alle primarie dell’8 dicembre. Dal 2005 in poi - calcola Antonio Funiciello - gli elettori ai gazebo sono andati diminuendo. Tuttavia è sullo stop ai tesseramenti che salgono le tensioni. A proporre la sospensione è Gianni Cuperlo, lo sfidante del sindaco “rottamatore” che è super favorito nella sfida per la segreteria. «Non voglio fare polemiche sui dati, piuttosto sono preoccupato del tesseramento. Dobbiamo avere a cuore gli iscritti, e rinnovo l’appello a fermare il tesseramento almeno il 7 novembre per evitare questi fenomeni», è la richiesta di Cuperlo. Niente da fare per Renzi. E intanto l’ex segretario Bersani critica il governo: «Non fa ripartire il paese, va bene per affrontare l’emergenza ma non ridà fiducia». Insomma una svolta è necessaria e comunque (è quanto afferma nel libro di Bruno Vespa) un esecutivo con i 5Stelle «non avrebbe fatto meno strada».
Sul tesseramento, Ettore Rosato, renziano, avverte che la decisione è stata presa nell’Assemblea del partito e non si può stracciare: «Cuperlo mira a fossilizzare il congresso agli iscritti del passato ». Contrattacca Alfredo D’Attorre: «Non si capisce perché Renzi si presti al gioco dei tesseramenti gonfiati, invece di accettare un alt prima che si vada alla Convenzione». La Convenzione è il momento in cui gli iscritti sceglieranno i tre candidati (in corsa ora sono in quattro, con Pippo Civati e Gianni Pittella), che andranno alle primarie dell’8 dicembre. Sarà quello il primo dato politico del congresso, poiché gli sfidanti supereranno la prova con una percentuale di consensi che fotograferà il loro gradimento nel corpo vivo del partito. O almeno di quel che ne resta, se non si riescono a evitare gli inquinamenti dei finti tesseramenti.
Anche sui neo segretari provinciali il contenzioso è aperto. I
renziani dicono di avere vinto 47 a 38, dati non definitivi. I cuperliani l’esatto contrario. «Non mi piace questo gioco, perché le dinamiche territoriali sono diverse da quelle nazionali, ma se proprio si vuole almeno non si bari», si sfoga Lorenzo Guerini, ex sindaco di Lodi, renziano, che ricorda come a Lodi il segretario sia unitario e così a Cremona e a Como. «Stanno provando a rovinarci il congresso, ma non ci riusciranno », denuncia un altro renziano, Francesco Bonifazi. Mentre i cuperliani Nico Stumpo, Matteo Orfini parlano di un Renzi che «se ne frega dei militanti ». Antonello Giacomelli rimbecca: «I segretari dei circoli rispondono a dinamiche locali». E i candidati alla segreteria il 29 novembre dovrebbero sfidarsi in tv, accettando l’invito di Sky.
La campagna per le primarie sarà comunque all’insegna del risparmio. «Super low cost», la definisce Roberto Cuillo, segnalando che il tetto è stato fissato in 250 mila euro. Lo slogan è “Io voto perché”, già hashtag su twitter. Sia Renzi che Cuperlo twittano. «Io voto perché se ci proviamo insieme possiamo finalmente cambiare verso all’Italia» (Renzi); «Io voto perché dobbiamo ridare valore alla parola segretario e costruire un Pd bello e democratico». Sul web anche ironie perché il sindaco di Firenze ha lanciato in rete l’appello a cambiare verso alle cose che non vanno. Ciascuno si sbizzarrisce.