Stefano Rizzato, La Stampa - Tutto Scienze Salute 6/11/2013, 6 novembre 2013
“SI ALLE E-CIG PER SMETTERE” MA L’IEO PROMUOVE SOLO LE CARTUCCE SENZA TABACCO
Che siano in voga o che la moda sia già evaporata, siano aromatizzate al sigaro o alla vaniglia, tassate al 20 o al 60%: tutto questo, per la medicina, conta poco. Quel che è importante è che le sigarette elettroniche possono essere decisive per aiutare chi fuma a smettere. E conta che non tutte le cartucce - i liquidi usati per ricaricare le «e-cig» - sono uguali: le uniche sane sono «tobacco free», senza contenuto di nicotina.
In un momento d’incertezza sul futuro del fenomeno tutto questo si può dire, per la prima volta, con dati scientifici. Merito di uno studio dello Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia, e voluto dal direttore Umberto Veronesi. Presentata ieri a Milano, la ricerca ha monitorato le cure di 71 tabagisti, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno da almeno 10 anni. Intenzionati a smettere, hanno ricevuto il supporto psicologico «standard». A 35 di loro, però, è stata data anche la possibilità di usare una sigaretta elettronica, rigorosamente senza nicotina.
Al momento di raccogliere i risultati la differenza è apparsa subito decisiva. Spiega Carlo Cipolla, direttore della divisione di cardiologia dello Ieo: «Dopo sei mesi dall’inizio della terapia ha smesso di fumare il 60% di chi usava la sigaretta elettronica, contro il 32% dell’altro gruppo. Anche tra chi non è arrivato a smettere i risultati sono stati significativi: il gruppo della “e-cig” - in media - è riuscito a eliminare 10 sigarette al giorno, l’altro gruppo solo sei». I dati sono stati raccolti a prova di bugia, con visite sempre dallo stesso pneumologo e che includevano la misurazione del monossido di carbonio nell’aria espirata. «I punti di forza dello studio - aggiunge Cipolla - sono l’omogeneità del campione e la frequenza delle visite con cui abbiamo seguito i pazienti».
Come detto, l’uso di sigarette elettroniche senza nicotina è un elemento fondamentale sia della ricerca che delle raccomandazioni dello Ieo. Continua Cipolla: «È vero che le “e-cig” eliminano l’aspetto cancerogeno derivante dalla combustione di ingredienti e costituenti, ma la nicotina non è priva di effetti nocivi. Le sigarette elettroniche che contengono tabacco portano ad aspirarne ogni settimana una quantità pari a quella di 180 Marlboro rosse: da cardiologo non posso che sconsigliarle».
Quello che invece le conclusioni dello studio auspicano è che le sigarette elettroniche «buone», con sapore di tabacco ma senza tabacco, diventino un presidio medico e vengano vendute in farmacia. Una direzione opposta, di fatto, a quella presa finora dal mercato, visto che i negozi specializzati sono ad ogni angolo. Soprattutto, la stragrande maggioranza delle cartucce contengono liquidi a base di nicotina.
È per questo che Veronesi prova ad andare oltre, proponendo distributori automatici di «e-cig» senza tabacco per garantire la comodità di trovarle sotto casa e metterle, anche su questo piano, in concorrenza con le sigarette tradizionali. Sul settore, però, pende la maxi-tassa del 58,5%, che dovrebbe entrare in vigore nel 2014. Salvo ripensamenti da Roma. «Della questione - rivela Veronesi - ho parlato con il ministro della Salute Lorenzin, che in modo informale mi ha rivelato che proverà a scongiurare l’aumento».
Intanto, lo Ieo è pronto ad aprire un’altra fase delle ricerche. Una nuova indagine sulle sigarette elettroniche confluirà in «Cosmos 2», il programma dell’istituto che punta a validare l’efficacia di sistemi di prevenzione contro il cancro al polmone, quali la Tac spirale e la diagnosi molecolare. I pazienti saranno 200 e per un quarto di loro si proverà anche con le «e-cig» contenenti nicotina. «Non è una contraddizione - spiega Veronesi -. È necessario esplorare ogni strada e studiare tutte le chance per eliminare questo “mostro”».