Matteo Fontana, La Gazzetta dello Sport 6/11/2013, 6 novembre 2013
E ORA CHIAMATELO MANDORLINI IL VINCENTE
Sabato festeggerà il terzo anno da allenatore del Verona. E lo farà al punto più alto della propria carriera in panchina. Andrea Mandorlini arrivò all’Hellas il 9 novembre 2010 per sostituire l’esonerato Giuseppe Giannini. Il suo compito era quello di risollevare una squadra che, nel campionato di Prima divisione, per quanto ricca di ambizioni, era sprofondata in zona playout. Da quel giorno, un’ascesa impetuosa che ha condotto il Verona a una duplice promozione, conquistando la Serie B nel 2011 e la Serie A, già sfiorata nel 2012, il 18 maggio scorso, fino al quarto posto attuale. Un percorso che Mandorlini ha corredato con una lunga trafila di primati.
Da ricordare, le dodici partite consecutive vinte in casa tra i cadetti, e il filotto di adesso, con 6 successi al Bentegodi, eguagliando Alberto Malesani (2001-2002). Uomo dei record, Mandorlini, che si è anche aggiudicato un altro simbolico «titolo». Quello di tecnico con la maggior percentuale di vittorie in 110 anni di storia dell’Hellas. In totale sono 132 le gare con il Verona. E, con quella ottenuta con il Cagliari, nell’ultimo turno, sono 69 le affermazioni centrate. Nel complesso, il 52 per cento. Mandorlini è quarto per numero di presenze in qualità di allenatore gialloblù, preceduto da Osvaldo Bagnoli, a 384, Angelo Piccioli (225), Giancarlo Cadè, a quota 217, e Ugo Pozzan, che è a 134 e verrà raggiunto dallo stesso Mandorlini in occasione del derby con il Chievo del 23 novembre. Nessuno di loro, però, ha saputo fare meglio di lui. Chiaro che è necessario calmierare la statistica – Bagnoli ha guidato il Verona per otto stagioni di A, e nel conto ci sono anche le coppe europee –, ma rimane un fatto innegabile: i risultati di Mandorlini con l’Hellas sono straordinari.
Nella graduatoria storica, ha vinto in media più di tutti, e si piazza davanti ad András Kuttik, ungherese di Budapest che fu il primo allenatore del Verona in campionati a girone unico, tra il 1929 e il 1932, e Guido Bosio, timoniere negli anni del Secondo Dopoguerra. A scalare, Biagini, Piccioli e tre monumenti del calcio italiano come Prandelli, Liedholm e, appunto, Bagnoli. A chiudere la top ten, Remondina e Tavellin. E pensare che, per vincere per la prima volta col Verona, Mandorlini, nel 2010, ha dovuto aspettare un mese: prima 5 pareggi, con tre 1-1, con Spal, Sorrento e Lumezzane, e due 0-0, con Pavia e Pergocrema. L’ultimo lunedì prima di Natale, il 4-0 alla Paganese. Oltre a Le Noci e Selva, segnò una doppietta Hallfredsson. Ma è difficile che qualcuno quella sera avrebbe scommesso che più di 1000 giorni dopo l’Hellas e Mandorlini sarebbero stati dove sono ora.