Flavio Pompetti, il Messaggero 5/11/2013, 5 novembre 2013
L’ITALO-AMERICANO CHE FA SOGNARE NEW YORK
IL PERSONAGGIO
NEW YORK Un italo americano alla conquista di New York. Salvo sorprese dell’ultima ora, le elezioni municipali che si svolgono oggi porteranno alla poltrona di sindaco della Grande Mela il democratico - il primo dopo 20 anni - Bill de Blasio, nipote dei sanniti Giovanni e Anna de Blasio, emigrati in America da Sant’Agata dei Goti (Benevento) all’inizio del ’900. I sondaggi lo danno avanti di quasi 40 punti sul repubblicano Joe Lotha.
L’abbraccio delle radici per De Blasio non è stato un fatto naturale ma il frutto di una scelta maturata attraverso esperienze dolorose, della quali il 52enne uomo politico parla malvolentieri. Bill è stato registrato all’anagrafe con lo stesso nome di suo padre Warren Wihelm, dopo la nascita in un ospedale di Manhattan, che il fato ha posto dirimpetto alla residenza ufficiale del sindaco di New York. Ultimo di tre fratelli, è cresciuto nell’adorazione del genitore eroe di guerra, croce viola per aver perso una gamba nello sbarco di Okinawa dopo tre anni di battaglie nel sud est del Pacifico. Il padre era un economista laureato a Yale, che le ferite della guerra, più profonde di quelle visibili all’occhio, avevano reso irascibile e depresso. I genitori divorziarono quando Bill aveva 8 anni e Warren era già alcolizzato. Dieci anni più tardi, dopo aver ricevuto la diagnosi di un tumore ai polmoni, l’uomo si tolse la vita con un colpo di fucile nel parcheggio di un albergo.
LA SCELTA DEL COGNOME
E’ in questi anni che Bill ha ripudiato l’anagrafe e ha scelto il nome della madre Maria Angela de Blasio, per prendere le distanze dal ricordo doloroso. In questo percorso si è anche innamorato dell’Italia, ha visitato più volte la regione di origine dei nonni, e a casa cerca di tenere viva la pratica della lingua parlando in italiano con i suoi figli. Il legame con la madre è stato sempre solido e felice: da lei ha ereditato l’interesse per la politica e le giovanili simpatie per il socialismo. Maria Angela era finita sotto la lente dell’Fbi negli anni ’40-’50 , con il sospetto di aver fatto propaganda comunista quando era una redattrice di riviste a New York. Bill, dopo la laurea in scienze politiche alla Columbia, ha raccolto e distribuito aiuti umanitari ai sandinisti in Nicaragua e ha organizzato servizi sanitari per altri paesi depressi dell’America Centrale. L’accusa di estremismo politico lo ha appena sfiorato negli ultimi mesi di campagna elettorale, ma non ha potuto scalfire un successo che a quel punto era già divenuto troppo solido.
LA CARRIERA POLITICA
La scelta di campo tra le classi subalterne lo ha accompagnato anche nella carriera politica, iniziata nel 2001 con l’elezione al consiglio comunale nel 39mo distretto di New York, a cavallo tra i quartieri emergenti di Park Slope e di Carroll Gardens, sospinto dalla popolazione di giovani, intellettuali e creativi che stava già animando la riscossa di Brooklyn nel panorama urbano. De Blasio ha lottato da consigliere e poi da difensore civico per la scuola pubblica (sarebbe il primo sindaco i cui figli non frequentano istituti privati) per la parità di diritti per gay, lesbiche e trans gender, per la protezione degli immigrati e per la costruzione di nuove case popolari.
Nella vita privata ha fatto una scelta in linea con la sua coscienza: ha sposato, dopo un breve corteggiamento, la poetessa e attivista politica di colore Chrirlane McCray, che 15 anni prima in un articolo sulla rivista afro americana Essence si era proclamata orgogliosamente lesbica. La foto di famiglia è ora l’immagine iconica di una New York liberal e multiculturale: Bill dinoccolato dalla cima di quasi due metri di altezza, capelli brizzolati e vestiti di ordinanza, mai ostentatori di ricchezza. I figli Chiara e Dante sereni e orgogliosi della pelle scura che hanno preso dai geni della madre. Il sedicenne Dante in particolare, con la sua generosa capigliatura afro ha “bucato” gli schermi televisivi, e ha fornito al padre durante la campagna elettorale quel pizzico di simpatia che gli ha conquistato nuove frontiere di consensi.
PIÙ TASSE PER I RICCHI
Nei comizi de Blasio ha annunciato intenzioni bellicose contro la politica perseguita finora da Michael Bloomberg. Ha promesso di riequilibrare le sorti di una città che il suo predecessore ha polarizzato favorendo gli interessi di immobiliaristi e delle classi abbienti. Ha detto che tasserà questi ultimi per finanziare il diritto universale all’asilo pubblico per i bambini; ha annunciato che revocherà la pratica delle perquisizioni durante i controlli di polizia, che gli afroamericani di New York denunciano come una misura discriminatoria nei loro confronti. Ha detto anche che manterrà solidi rapporti con l’Italia, lavoro permettendo.
Flavio Pompetti