Daniele Martini, Il Fatto Quotidiano 5/11/2013, 5 novembre 2013
LE COLPE DEI FIGLI: SCONTRI, BUGIE E AFFARI ALL’OMBRA DEI LIGRESTI
Gli anni passano, i figli crescono e il sequel di Mi manda papà deve tenerne conto. Agli albori successe che potenti padri (e madri) si dettero molto da fare per sistemare i rampolli in uffici agiati e cruciali. Spesso a scapito del merito. Una volta piazzati, i figli non sono rimasti con le mani in mano. Hanno fatto e brigato, non sempre per il meglio.
E ora la domanda è: se nel rispetto di un sacrosanto principio di civiltà le colpe dei padri non ricadono sui figli, le azioni dei figli coinvolgono quei genitori che li hanno infilati a forza in posti che magari non si meritavano affatto?
LE CRONACHE di questi giorni sono piene di “figli di” che chiamano in causa mamma e papà. In prima linea il “caso Cancellieri”, la signora ministra della Giustizia che si è esposta con un’amica (“Qualsiasi cosa posso fare, conta su di me...”) per la di lei figlia Giulia Ligresti, finita in carcere per lo scandalo che ha coinvolto quasi tutta la famiglia . La ministra è madre di Piergiorgio Peluso, 45enne bocconiano e banchiere, chiamato dai Ligresti come salvatore della loro assicurazione, Fondiaria-Sai. Il quale poi se è andato dopo pochi mesi con oltre tre milioni e mezzo di euro di più in tasca ottenuti come buonuscita. Dopo aver ripulito i conti, secondo la sua versione. Dopo aver affossato l’azienda, come sostengono risentiti i Ligresti . La ministra si è trovata alla imbarazzante confluenza delle due opposte versioni: familiare e amicale. Intorno alla saga dei Ligresti non ci sono solo Cancellieri e figlio. Ma un bel bouquet di famiglie famose: i Cardia (Fs ed ex Consob), i Giannini (ex Isvap, vigilanza sulle assicurazioni), i La Russa. E pure Renato Schifani, anche se da un’angolazione diversa, collega di Giuseppe Vegas, l’attuale presidente Consob. Rodato dal tempo e rinvigorito dal giovanile ardore dei rampolli, il sistema funziona a meraviglia: tu dai un figlio a me e io ne do uno a te e tutti insieme accresciamo il nostro potere. Accanto al capitalismo di relazione, alle mille massonerie, corporazioni e lobby, se ne è formata anche una speciale e familiare, fondata sul sangue e l’anagrafe. Ora siamo nella fase in cui i figli non solo ricevono, ma qualche volta restituiscono. Prendete Marco, il giovane Cardia, messo dal sindaco Gianni Alemanno alla guida delle Assicurazioni di Roma. Da ben introdotto avvocato capitolino fornì tante consulenze alla Fondiaria quando papà era presidente di quella Consob che non si accorse mai che nel-l’assicurazione dei Ligresti succedevano cose turche. Per quelle prestazioni il Cardia figlio fu pagato con 1 milione e 200 mila euro, in parte retrocessi, non si sa a che titolo, a Fausto Rapisarda, sodale del capostipite Salvatore Ligresti dai tempi della prima Tangentopoli. Fino ad un anno fa Cardia il giovane ha abitato nel-l’immobile dei Ligresti di via delle Tre Madonne ai Parioli, un villone diventato una specie di palazzo Grazioli in condominio, dove abitano o hanno abitato tra gli altri anche Angelino Alfano, Renato Brunetta, Mauro Masi. Lo studio del giovane Marco ora è all’Ara Coeli, ma fino a poco tempo fa si trovava in via Barberini, e fu ristrutturato per accogliere il padre Lamberto che secondo tutte le previsioni questa primavera avrebbe dovuto lasciare la presidenza delle Ferrovie. Circostanza che poi non si è verificata perché il governo della larghe intese con un’ardita scommessa sul futuro ha riconfermato al loro posto tutti i vecchi boiardi di Stato. Andrea, il figlio dell’ex capo Isvap Giancarlo Giannini, ha invece lavorato nel gruppo Fondiaria come ispettore commerciale tra il 2005 e il 2006, nello stesso periodo in cui il padre come presidente della Vigilanza sulle assicurazioni avrebbe dovuto fare le pulci al datore di lavoro del figlio.
NEL FRATTEMPO Giannini padre, secondo la testimonianza di un dirigente Isvap, avrebbe incassato dai Ligresti 40 milioni per una consulenza definita “senza giustificazione” da un’ispezione. Da siciliano fortemente ammanicato con il centrodestra il vecchio Salvatore Ligresti, non ha mai dimenticato i potenti corregionali. A Geronimo e Vincenzo La Russa, per esempio, figlio e fratello dell’ex ministro Ignazio, ha pagato lucrose consulenze. Mentre non risulta abbia offerto alcunché a Renato Schifani nel cui ufficio di capogruppo Pdl al Senato lavora come preziosissima segretaria Letizia Cicinelli, compagna dell’ex sottosegretario ed ex senatore Pdl Giuseppe Vegas, attuale presidente Consob. Un altro che ci ha messo un bel po’ per capire come stavano le cose alla Fondiaria.