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 2013  novembre 05 Martedì calendario

INTERVENTI

& REPLICHE–

Quel voto in Parlamento per Bettino Craxi sul Corriere della Sera del 31 ottobre e del 1° novembre Aldo Cazzullo e Michele Ainis affermano che nel 1993 fu negata l’autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi, «salvato», precisa Ainis, «dai franchi tiratori», avvalorando così una notizia inesatta che circola dal tempo delle inconsulte reazioni alle deliberazioni parlamentari. Il 29 Aprile 1993 la Camera dei deputati votò per divisione, respingendo l’autorizzazione a procedere nei confronti di Craxi per tre ipotesi di reati e per la perquisizione, accordandola invece, per altre due ipotesi tra cui quella del reato per finanziamento illecito dei partiti. Non vi fu dunque, da parte dei deputati nessun «salvataggio», ma piuttosto una ponderata valutazione delle ipotesi di reato che avrebbe consentito alla magistratura di procedere senza ostacoli e in modo pacato. Contro quelle decisioni, che richiedevano una valutazione obiettiva e responsabile, si reagì invece in modo scomposto, a cominciare dal ritiro dei ministri della sinistra dal governo Ciampi, dalla gazzarra nelle piazze alimentata in particolare dal Msi e dalla Lega, per finire alle stupefacenti sortite verbali di alcuni ambienti della magistratura milanese. È auspicabile che su quel periodo si rifletta serenamente cominciando a ristabilire l’esattezza dei dati e la verità dei fatti tra i quali rientra anche la discutibile tesi dei «franchi tiratori» nelle votazioni sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Craxi.
Gerardo Bianco, ex parlamentare