Corriere della Sera 5/11/2013, 5 novembre 2013
L’INGEGNERE PUNTA (CON I CINESI) SU PINCO PALLINO
(m.ger.) L’Ingegnere, i cinesi e Pinco Pallino. Carlo De Benedetti ci ha messo qualche risparmio; i cinesi soldi e prospettive di business; Pinco Pallino è il marchio di abbigliamento per bambini che, nei piani, dovrebbe «sfondare» nel Far East. L’operazione commerciale è appena partita: l’ambizioso progetto è aprire 50 negozi in 5 anni tra Cina, Giappone, Corea, Macao, Singapore, Taiwan e Hong Kong. Per questo è stata costituita a Hong Kong una joint venture, la Yeehoo Pinco Pallino limited, italiana al 49%, per il resto di proprietà di Lunar Capital, il partner strategico. È l’operatore di private equity di Shangai che tempo fa ha sottoscritto un aumento di capitale di Pinco Pallino in azioni privilegiate. Un aumento quanto mai provvidenziale dal momento che l’azienda chiudeva il bilancio 2012 in profondo rosso e con una contrazione del fatturato (circa 13 milioni).
E l’Ingegnere come entra nell’operazione? Anche lui, tramite la Romed, holding di sua proprietà, sottoscrivendo un aumento di capitale. In questo caso, però, al piano superiore, nella società del gruppo Opera sgr che controlla Pinco Pallino. De Benedetti entra (con il 18%) subito dopo che Michele Russo, proprietario del fondo Opera (ex Bulgari), porta a casa l’accordo con i cinesi. La griffe di alta moda per l’infanzia era stata venduta dalla famiglia Cavalleri al fondo tre anni fa. Ora il tentativo di rilancio con i cinesi e l’Ingegnere.