Alberto Pezzini, Libero 5/11/2013, 5 novembre 2013
CAPODANNO AL BUIO
Tutto comincia con una mail inviata nel mese di ottobre da parte del tour operator francese Atalante ai propri clienti. Si tratta di un’agenzia specializzata in randonnée, ossia in trekking, con un portafoglio di affezionati che conta circa 40.000 persone.
L’iniziativa è sfiziosa: si paga un forfait ma si parte alla cieca, senza conoscere la destinazione. Per Capodanno. I partecipanti, che dovranno essere in numero di otto (non uno di più, perché soltanto questo numero garantisce un viaggio curato e non a caso l’8 rappresenta nella numerologia giapponese il simbolo dell’incontro tra cielo e terra), conosceranno la propria destinazione soltanto il 28 dicembre, all’aeroporto. Non prima.
Il profumo irresistibile dell’ignoto è ciò che ha ispirato un’iniziativa del genere a David Nouguès, direttore commerciale di Atalante. Il logo scelto per il viaggio è un dito indice che fa ruotare un mappamondo, come una palla da basket.
Lo accompagna una celebre citazione di Theophile Gautier: «Uno dei grandi mali della vita moderna è l’assenza di imprevisto, la mancanza di avventure ». L’occasione è nata per caso. In una trasmissione molto seguita in Francia ed in onda su France 2. Appuntamento in terra sconosciuta, il presentatore Frederick Lopez aveva seguito da vicino per quindici giorni l’umorista francese François- Xavier Demaison, letteralmente paracadutato in mezzo ai Raika, una popolazione di pastori semi - nomadi del Rajasthan.
All’indomani della trasmissione il sito web di Atalante era stato letteralmente preso d’assalto. Decine erano state le richieste al riguardo. Le persone volevano sapere se fosse in vendita un viaggio con destinazione l’ignoto. L’ispirazione è nata direttamente da quella scintilla televisiva. D’altro canto anche le proposte di trekking offerte da Atalante apparivano ormai troppo “organizzate”.
Quello che manca è - come diceva Anthony Hopkins in Vi presento Joe Black - la passione di un derviscio, il mistero insomma. Tutto è stato comunque studiato nei minimi particolari. Ogni partecipante pagherà un forfait di 2595 euro a testa. Anche la somma non è per tutte le tasche e quindi assicura una scrematura alla fonte.
Non è come partire per una crociera in offerta. Il problema - sulla carta - resta tuttavia l’ignoto. I fortunati si sono chiesti: quali indumenti dobbiamo portare?
Se pensate che la scelta può oscillare da – 35 ° gradi a + 35°, il dubbio che li ha assaliti non è fuori luogo.
Niente paura. Ci pensa Atalante. I vestiti sono assicurati dal tour operator così come - in condizioni estreme di tempo - anche accessori più strettamente tecnici verranno messi a disposizione dei partecipanti. Non si tratta tuttavia di viaggi per atleti. Viene infatti richiesta soltanto una buona condizione fisica.
Il tour operator - anche per evitare facili disdette - compie una preliminare selezione tra i propri clienti. Nel senso che l’offerta è stata girata a chi conosce già la filosofia di Atalante. Trovarsi in viaggio con altre sette persone sconosciute - a Capodanno - non è da tutti.
Se il direttore dell’agenzia si rende conto che il tipo di viaggio non è adatto alla persona che l’ha scelto, la esorta ad optare per una destinazione alternativa, più confacente ai suoi desideri. La cosa curiosa è che le prenotazioni sono già a tappo, ed anzi Atalante ha perfino dovuto escogitare nuove soluzioni di viaggi verso l’ignoto. Come i Capodanni per matrimoni che compiono quarant’anni, per esempio.
Si tratta di un tipo di viaggio assolutamente nuovo, che si potrebbe efficacemente definire l’alternativa nomade, dal titolo di una raccolta di lettere meravigliose scritte - pensate un po’ - da Bruce Chatwin, lo scrittore di In Patagonia, che fece del viaggio una specie di filosofia di vita portata fino agli antipodi.
Che c’è di meglio di un viaggio verso l’ignoto dove magari si scoprirà un modo diverso di vivere, o la persona desiderata?