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 2013  novembre 05 Martedì calendario

IL PRINCIPE CARLO L’ETERNO EREDE AL TRONO INVECCHIA ASPETTANDO


Il 14 novembre, quando compirà 65 anni, il principe Carlo diventerà il più longevo erede al trono della monarchia britannica. Solo Guglielmo IV, incoronato a 64 anni nel 1830, insidiava questo record. All’età in cui la gente va in pensione, Carlo è ancora in attesa di cominciare il suo lavoro, ma può dire, senza paura di essere smentito, che nessuno al mondo si è preparato così a lungo per un ruolo. Spesso la sera, sfinito dall’allenamento quotidiano, i collaboratori lo sentono mormorare la sua frase ricorrente: «Le cose che faccio per l’Inghilterra…».
Ecco dunque che cosa ha fatto Carlo negli ultimi 65 anni.

L’educazione
È il primo erede al trono ad essere andato a scuola e ad essersi laureato. Il padre Filippo lo ha spedito a Gordonstoun, in Scozia, dove aveva studiato lui, un posto che il figlio ha paragonato a una prigione nazista. L’atteggiamento di Filippo nei suoi confronti è sempre stato del tipo «nuota o affoga»: Carlo ha imparato a nuotare, ma ha bevuto molta acqua. Da piccolo si azzuffava così spesso con la sorella Anna, che Filippo regalò a entrambi guantoni da boxe. Carlo le prese ancora più forte. I rapporti con il padre sono pessimi, quelli con la madre, accusata di essere stata poco interessata a lui, sono formali. Da piccolo, il principe ha sviluppato l’idea di fondo della sua vita: avrebbe reso il mondo migliore, a cominciare da casa sua.

La famiglia
Alla ricerca di una figura paterna, Carlo l’ha trovata nel prozio Lord Mountbatten, un uomo di mondo che sapeva come vanno le cose. Mountbatten aveva scelto la moglie giusta per il principe, sua nipote Amanda Knatchbull. Ma Carlo si propose troppo tardi, e finì così nelle braccia di Diana, molto giovane e ingenua. Solo Camilla, che è insieme moglie, padre e madre, ha placato le sue insicurezze.

In viaggio
Non possiede un telefonino e nessuno lo può chiamare direttamente. Porta sempre con sé un abito da lutto, nel caso qualcuno muoia improvvisamente a casa, e uno spazzolino da denti di istrice. In privato, guida da 44 anni una Aston Martin che gli ha regalato Elisabetta, modificata per poter funzionare con un combustibile biologico, ricavato distillando vino inglese e gli scarti della lavorazione del formaggio.

Il cibo
Non mangia mai a pranzo, né in casa né fuori. Al massimo un sandwich, o una spremuta d’arancio. Il suo cibo preferito è la torta di frutta del Galles. Sa cucinare solo un porridge di burro e pane. Addolcisce il tè con il miele. Non mangia mai sugli aerei, per quanto lungo sia il viaggio.

L’abbigliamento
Da quando ha completato lo sviluppo, Carlo non è ingrassato di un grammo e può ancora indossare gli abiti e le divise che portava trent’anni fa. Ha 50 paia di scarpe, tutte fatte a mano da John Lobb di St James’s per circa 1000 euro al paio. Ma ne vale la pena: ci sono scarpe che usa da 45 anni. Si fa fare le camicie da Turnbull & Asser in Jermyn Street, pagandole circa 400 euro l’una. Niente di quello che indossa viene mai lavato a macchina. È comparso nello stesso anno nell’elenco degli uomini meglio vestiti del mondo e in quello dei meno eleganti.

Gli animali e l’ambiente
Ama tutti gli animali, meno i gatti. Nella residenza scozzese di Birkhall dà da mangiare agli scoiattoli, che sono ammessi in cucina. Crede che sia necessario impegnarsi a salvare la Terra, e ha cominciato mettendo nel 1980 un contenitore di raccolta delle bottiglie vuote a Buckingham Palace. Tutti lo presero in giro.

La vita militare
È comandante di decine di reggimenti, ai quali manda casse di whisky a Natale. Come colonnello del Royal Regiment of Wales ha scritto per i soldati, in inglese e tedesco, una guida su come flirtare con le ragazze.

Le culture straniere
È a favore dell’integrazione tra i popoli della Terra, ha una vera ammirazione per il Dalai Lama e quando è con persone arabe o musulmane scrive la sua firma in arabo, lingua che sta imparando.

Le bevande
Ha bevuto il primo bicchiere di cherry brandy a 14 anni dopo che si era rifugiato in un pub per sfuggire all’attenzione dei passanti. Oggi beve Martini cocktail, che viene preparato in anticipo, mimetizzato in una bottiglia di plastica gialla di Lucozade (l’antenato della Red Bull) e servito quando è necessario, di solito prima di un impegno ufficiale. Quando è con la Regina beve, come tutti, quello che beve la Regina.

Il lavoro
Carlo non sta mai fermo e lavora 365 giorni all’anno, Natale compreso. Negli ultimi 10 anni ha compiuto 99 viaggi Oltremanica per conto del governo. Solo nel 2012 ha presenziato a 657 eventi ufficiali e ricevuto 7500 persone nelle residenze reali. Passerà persino il compleanno in Sri Lanka, alla riunione dei premier del Commonwealth. Doveva andarci la Regina, ma Elisabetta è sempre più stanca, e quest’anno non consegnerà nemmeno i regali di Natale ai dipendenti di Buckingham Palace, evento che richiede due ore di strette di mano, in piedi. Per Carlo si avvicina il tempo di lavorare davvero.