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 2013  novembre 04 Lunedì calendario

DI PIETRO VUOLE MULTARE GLI EX E NASCE L’EQUITALIA DEI VALORI


«Hanno fatto tutto un calcolo... A me tra penali e versamen­to mensile mi chiedono 130mi­la euro. Ho impugnato tutto al Tribunale di Potenza, adesso c’è la prima udienza. Ma che brutta storia...» dice pieno di amarezza il potentino Enrico Cicchetti, uno dei tanti consi­glieri regionali ex Idv passati ad altri partiti e raggiunti dalla rac­coman­data minacciosa del par­tito di Di Pietro ( oggi «presiden­te onorario » Idv). Peggio per lo­ro che hanno firmato, nel 2010, pochi giorni prima delle elezio­ni regionali, un modulo mai vi­sto in un partito politico («La promessa di pagamento») in­ventato da Di Pietro per scorag­giare il cambio di casacche e, nel caso di fuoriuscite, rimpin­guare le casse del partito con multe e penali ai «traditori».
Il contratto prevede la bellez­za di 100mila euro di penale, una tantum, per i consiglieri re­gionali che cambiano gruppo, più 3.500 euro al mese, per tutto il resto della legislatura, cioè fi­no al 2015. I 100mila euro di pe­nale non vengono però citati nelle raccomandate. Forse per­ch­é il Tribunale di Roma nel set­tembre 2012, dopo il ricorso del consigliere regionale pugliese Idv Giacomo Olivieri - uno dei primi fuoriusciti-, ha respinto l’ingiunzione di pagamento dell’Idv «considerandola ille­gittima e anche vessatoria, per­ché fatta pochi giorni prima del­le elezioni», ci racconta Olivie­ri.
La lettera, che in questi giorni viene recapitata nelle caselle degli eletti ex Idv, firmata dal te­soriere Ivan Rota, chiede inve­ce al malcapitato che, in forza della «promessa di pagamento da te sottoscritta in occasione della candidatura al Consiglio Regionale», vengano pagate «entro dieci giorni» tutte le som­me in sospeso, più «3.500 men­sili da corrispondere entro i pri­mi cinque giorni di ogni mese per tutta la durata del mandato elettivo».E aggiunge:«Nell’ipo­tesi, spero remota, in cui non dovessi provvedere al versa­mento della suindicata som­ma, l’Idv sarà costretta ad adire le vie legali».
« Si potrebbe fare una class ac­tion » butta lì Franco Grillini, ex presidente Arcigay, eletto in Emilia Romagna con l’Idv, ora nel Misto e ancora in attesa del­la cartella di pagamento: «Rin­correre i consiglieri regionali per chiedere i soldi, non è una cosa edificante... Come al soli­to si predica bene e si razzola male». I consiglieri inseguiti dalla «Equitalia dei valori» sa­rebbero tra i venti e i trenta. «So­no più di due terzi quelli che hanno lasciato Di Pietro- calco­la Massimo Donadi, ex capo dei deputati Idv, uscito dal par­tito quando Di Pietro si è butta­to con Ingroia - . So che a tutti stanno arrivando queste racco­mandate, con la richiesta di sol­di. A mio avviso è incostituzio­nale perché gli eletti non hanno vincolo di mandato con un par­tito. Tra l’altro sarebbe interes­sante capire perché Di Pietro chieda questi soldi, visto che quando ho lasciatoio l’Idv ave­va in cassa 17 milioni di euro». Dal bilancio Idv chiuso il 31 di­cembre 2012 si evince in effetti che se il partito è politicamente moribondo, dal punto di vista fi­nanziario ha ancora buone ri­sorse: 4,5 milioni di depositi bancari, 8milioni di euro in fon­di finanziari. Anche se la chiu­sura dei conti 2012 è in disavan­zo.
A molti consiglieri regionali la lettera arriva ora, a distanza di mesi, alcuni anche di anni, dall’uscita dal partito. «A me è arrivata l’altro giorno - spiega Maria Luisa Chincarini, consi­gliere in Toscana, uscita da Idv a gennaio per andare col centro di Tabacci- . Prima di incattivir­mi voglio parlarne con loro, ma­gari troviamo un accordo». Una transazione, con qualche migliaia di euro per chiuderla lì. Con Equitalia funziona, con Equitalia dei Valori magari an­che. Molti altri invece sono già dai loro avvocati per fare ricor­so, puntando sulla nullità di quella «promessa di pagamen­to » fatta firmare nel 2010. Al­l’Idv, rimasta fuori dal Parla­mento, restano ancora dei cre­diti elettorali ma solo quelli, se non torna a percentuali da seg­gio. E quindi, malgrado il ricco conto in banca, Anche perché Di Pietro non sembra rassegna­to alla vita agreste. Spesso ospi­te in tv, Di Pietro ha annunciato di volersi candidare alle Euro­pee di primavera. I fondi servo­no. I «voltagabbana» paghino.