Fulmini 6/11/2013, 6 novembre 2013
RELIGIONE
«Quando esordii nel mondo dei Gran Premi non sapevo che cosa veramente rappresentasse la Ferrari nella F1, che fosse cioè una religione. Intanto, perché da piccolo la Ferrari mi era stata totalmente estranea. E a vent’anni, per me, era solo la fabbrica che produceva vetture non molto affidabili: non vinceva più da un sacco di tempi» (Schumacher).
SIGNORE «Mi sono interessata a tutte le religioni, all’ondata della New Age, al buddismo. Leggevo anche molti libri di psicologia, sullo sviluppo personale, tutto quello che riuscivo a trovare per stare meglio. In effetti, cercavo la verità, qualcosa che mi avrebbe portato la pace interiore. Che potesse guarire tutte le mie ferite del passato. Questa ricerca è durata cinque anni, finché non ho incontrato il Signore« (l’ex tennista Mary Pierce, che ora vive in una comunità pentecostale dell’isola di Mauritius).
AIUTO «Si ha sempre bisogno di qualcuno. Io no ho paura di chiedere aiuto. Prego e chiedo aiuto. Sono stato in ospedale per 42 giorni, mi sono accorto che il mondo è tutto fuori. Le lettere dei tifosi di tutto il mondo mi hanno aiutato a uscirne, a ricominciare, a sperare» (Eric Abidal).
CHIESE «Sono credente ma non praticante. Quando viaggio mi piace visitare le chiese. Allora mi fermo a pregare. Gli astri? Non guardo l’oroscopo giornaliero, però quello annuale se mi capita sì e secondo me ci prende» (Alessia Filippi).
REGOLE «Per il mio staff ho due regole: mi serve gente con capacità di vivere lontano dal suo habitat e parlare le lingue. Stefano Cusin era con me in Arabia e ha lavorato in Francia, Bulgaria ed Emirati. Paolo Terziotti, il preparatore, è stato in Polonia e parla francese, il nostro traduttore è un italiano di origine siriana. E l’analista, che non è il mio psicologo ma la persona che studia gli avversari, è iraniano» (Walter Zenga, che ora allena ad Abu Dhabi l’Al Jazera).
PERFETTO «Ho tifato tanto all’inizio, anche perché ho una grande battaglia con un amico che tifa Vettel! Ci abbiamo creduto, però da quando sono cambiate le gomme non c’è stato più niente da fare. Vettel fa perdere molte ore di sonno ai suoi avversari: sta facendo cose che agli altri non riescono. Alonso in qualche modo fa, è protagonista. Però quell’altro parte e dopo tre curve non lo vede più nessuno. È anche antipatico da quanto va forte! Troppo perfetto» (Valentino Rossi).